Tra le tante difficoltà del Gran Premio di Singapore vi sono anche quelle fisiche, che rendono la gara la più impegnativa dell’anno. F1
Il Gran Premio di Singapore è la corsa più dura fisicamente di tutto l’anno per i piloti.
Il primo fattore è legato alle condizioni climatiche. Nonostante la gara si disputi in notturna, la temperatura dell’aria si attesta intorno ai 30°C. Negli abitacoli tuttavia il termometro sale anche oltre i 60°C. Il tasso di umidità superiore all’ 80% inoltre aumenta la percezione del caldo. Singapore F1
L’orario insolito di gara altera completamente anche l’orologio biologico di tutti gli addetti ai lavori, piloti compresi. La sveglia e l’annessa colazione sono programmate nel primo pomeriggio. Il pranzo e la cena quindi sono spostati in avanti di conseguenza, mentre l’ora di andare a dormire precede di poco le prime luci dell’alba. Per questo motivo alcuni piloti hanno raggiunto Singapore con una decina di giorni in anticipo, allenandosi e abituandosi al clima locale.
Tanto lavoro su volante e freno
Il tracciato inoltre presenta ben 23 curve. Il lavoro sul volante pertanto è elevato, acuito dalle correzioni richieste dalle irregolarità dell’asfalto cittadino. Con le curve aumenta anche il numero di frenate, 15 contro le sole 6 di Monza. Nonostante un’intensità media delle frenate relativamente bassa, il carico totale sul pedale del freno durante la gara è pari a 70 tonnellate, più del doppio di quello del Gran Premio d’Italia.
I pochi e brevi tratti rettilinei presenti infine offrono poche opportunità di “riposo” per i piloti, sia dal punto di vista fisico che mentale. L’assenza di lunghi tratti in pieno riduce anche il tempo a disposizione per effettuare operazioni di settaggi sul volante tra cui la ripartizione di frenata.
Infine, la velocità media sul giro è la seconda più bassa dell’intera stagione. Questo alza la durata di gara, che sfiora il tempo limite di due ore. Non c’è da meravigliarsi se a fine gara i piloti hanno perso anche 4 kg e altrettanti litri di sudore.
Il Gran Premio di Singapore quindi è la risposta migliore a chi accusa la Formula 1 moderna di essere poco impegnativa.
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