Grosjean ha partecipato alla conferenza stampa del GP d’Ungheria. Il francese arriva all’Hungaroring dopo essere tornato a punti in Germania.
Grosjean dopo un digiuno di quattro gare è tornato a conquistare dei punti iridati grazie alla 7° posizione finale in Germania. Sulla pista dell’Hockenheimring non è mancato però il contatto con il compagno di squadra Kevin Magnussen, il terzo della stagione dopo quello in Spagna e a Silverstone.
“Noi due ci amiamo in realtà, per questo ci baciamo spesso in pista. Scherzo. Sicuramente c’è stata un po’ di sfortuna tra me e Kevin a Silverstone ma il rapporto tra di noi è molto buono anche se all’esterno potrebbe sembrare diversamente. Noi ci telefoniamo almeno una volta a settimana, ci siamo messi seduti per vedere cosa possiamo fare per far in modo che la cosa non si ripeti. Abbiamo la stessa macchina quindi può succedere di trovarci fianco a fianco in pista. Dobbiamo cominciare a fare meglio già da questo weekend, lo dobbiamo fare per il team, dobbiamo dare il meglio. Probabilmente non ci siamo trovati in una buona posizione in pista certe volte però dobbiamo fare in modo di migliorare. Onestamente il rapporto tra di noi è molto buono, a me piace lavorare con Kevin e non so se piace anche a lui. Penso di sì però, collaboriamo bene insieme e andiamo anche d’accordo.”
A seguito dell’ennesimo contatto tra Grosjean e Magnussen Günther Steiner, team principal della Haas, ha dichiarato che potrebbe prendere dei provvedimenti per evitare che situazioni come queste possano verificarsi ancora.
“Ripeto, noi siamo qui per fare il meglio per il team. Se quella è la soluzione per risolvere a breve termine le cose perché no. Sappiamo che non siamo in lotta per le prime posizioni e sostanzialmente a me non mi importa se arrivo 12° o 13° noi vogliamo avere una macchina più veloce. Dobbiamo concentrarci sul far funzionare bene la nostra macchina, il team è dovuto tornare al telaio di Melbourne e ci sto lavorando da tre GP per cercare di capire tutto. Per andare più veloci e quindi per tornare ad avere una migliore posizione nel campionato costruttori bisogna avere un buon quadro complessivo. Credo che il problema più grande del team sia la non comprensione della macchina.”
Sempre in seguito ai contatti tra lui e il compagno di squadra Kevin Magnussen è stato chiesto a Grosjean quale sia il suo punto di vista, soprattutto riguardo ai team radio post incidente.
“Credo che in un campo da calcio non ci sia un microfono che ascolti tutti gli insulti che i calciatori si dicono tra di loro, altrimenti si direbbe che all’interno di una squadra ci siano problemi. Sappiamo che in F1 è bellissimo che tutto venga trasmesso però questo crea delle storie enormi dal nulla. Come detto il nostro rapporto è buono. Quando si guida a 300km/h chiaramente non si dice: credo che io abbia ragione e lui torto, può ridarmi la posizione se non gli dispiace? No, lo mandi a quel paese e basta. Se non ci volete noiosi allora toglieteci il microfono dal casco perché sennò queste cose succederanno sempre.”
La silly season è iniziata ormai da tempo e a far parlare c’è anche la situazione dei due piloti Haas, entrambi in scadenza. Come detto da Günther Steiner i recenti contatti tra i due influenzeranno la scelta della linu-up 2020 con Grosjean principale indiziato a lasciare il team americano.
“Voglio rispondere il modo diverso, ero più preoccupato lo scorso anno che questo. Nel 2018 c’erano molti più motivi che avrebbero potuto farmi finire a casa perché avevo commesso tanti errori inaccettabili per la mia esperienza ma da lì in avanti ho lavorato piuttosto bene. Quest’anno mi sono aperto verso i ragazzi, siamo tornati alla vecchia specifica di telaio perché l’ho chiesta io. Ciò dimostra che in F1 l’esperienza è molto importante. Tutto è cambiato all’interno del team, ci siamo concentrati su pezzi diversi. Stiamo cercando di migliorare la macchina senza portare aggiornamenti dal nulla. Sono molto contento delle gare, credo invece che in qualifica nella prima fase dell’anno sarei potuto andare meglio. Ora però sono tornato al mio livello. Come detto l’anno scorso c’erano molti più motivi per mandarmi a casa quest’anno invece ce ne sono molti meno.
Durante la conferenza si è parlato del possibile ritorno dei rifornimenti in Formula 1, idea sostenuta dal presidente FIA Jean Todt.
“È stata la GPDA (Grand Prix Drivers’ Association) a proporlo, abbiamo quattro punti chiave per migliorare lo show: gomme, sensibilità aerodinamica, peso della vettura e distribuzione dei soldi. Quando Robert Kubica è tornato in F1 qualche anno fa le macchine erano molto pesanti e lo sono ancora adesso. I regolamenti fanno aumentare anno dopo anno il loro peso e non abbiamo alcuna soluzione per abbassarlo con i motori attuali. L’idea del rifornimento è stata proposta come soluzione a breve termine per avere delle gare più belle e una capacità maggiore di seguire le auto davanti ad inizio gara. Se non vogliamo il rifornimento dobbiamo trovare una soluzione per rendere le auto meno pesanti, ossia più leggere sulle gomme, solo così avremo uno show migliore.”
Le ultime corse sono state un test difficile per il nuovo direttore di gara Michael Masi, succeduto allo scomparso Charlie Whiting. A Grosjean, in qualità di direttore GPDA, è stato chiesto di giudicare l’operato dell’australiano.
“Credo che abbia delle ombre molto difficili da seguire perché Charlie Whiting è stato una figura molto importante in F1 e lo è stato per molto tempo. Non è facile sostituirlo ma credo stia facendo un’ottimo lavoro, non parlo però in qualità di direttore GPDA. Credo che la partenza da fermo in Germania dopo la Safety Car sia stata una bella idea, la cosa migliore è guardare le condizioni della pista e poi quando si capisce che vanno bene partire. In Germania le condizioni erano complicate, sappiamo che le gomme non hanno una finestra di funzionamento molto ampia quindi quando inizia a piovere e hai le slick devi cambiarle rapidamente. Poi ci sono stati gli incidenti, le Safety Car e si sono presentate situazioni difficili…non so cosa ne pensano gli altri ma per me sta facendo un bel lavoro. Masi è sempre sul pezzo e ha una visione diversa della F1 perché non è stato qui per un po’. Certe volte è positivo avere occhi nuovi al comando.”
Ai piloti è poi stato chiesto cosa ne pensassero del record stabilito dalla RedBull nei pitstop e se pensano che i propri team possano migliorarlo. In Germania il team austriaco ha migliorato il suo precedente primato impegnando solo 1.88 secondi per compiere la sosta.
“Questo è un nuovo punto di riferimento e ora tutti gli altri team cercheranno di andare veloci come loro. Fare una sosta più veloce ti può permettere di guadagnare posizioni in gara.”
F1 | GP Ungheria, analisi pista: le insidie dell’Hungaroring