Nel gp di Ungheria i team di F1 hanno portato ulteriori novità tecniche. Andiamo ad analizzare in dettaglio Ferrari e Alfa Romeo.
La pista dell’Hungaroring si configura come una delle più atipiche del campionato. Si caratterizza per una lunga successione di curve a media velocità con dei rettilinei piuttosto brevi. In parte il circuito di Budapest richiama il terzo settore di Hockenheim in cui è fondamentale avere una buon assetto. Novità tecniche F1
Da quanto detto quindi ne consegue che il carico aerodinamico e una buona trazione in uscita dalle curve coprono un ruolo fondamentale a discapito della velocità massima.
Ferrari
Il team di Maranello sta indirizzando i propri sviluppi aerodinamici sulla ricerca di carico aerodinamico all’anteriore. Infatti con l’ala anteriore presentata ad inizio stagione e caratterizzata da una configurazione outwash, la Ferrari aveva manifestato deficit di inserimento nelle curve lente.
Per adattarsi alle caratteristiche del circuito di Budapest, i tecnici del cavallino rampante hanno lavorato molto sulla zona delle pance; questa è una parte nevralgica della vettura perchè permette di indirizzare verso il posteriore e verso il fondo il vortice Y250 che si origina sull’ala anteriore.
Dal confronto con Hockenheim si può notare come il badgeboard sia stato completamente rivisto; sono state aggiunti due profili, uniti tra di loro mediante un sostegno strutturale, per massimizzare il carico all’anteriore e avere una vettura più precisa nell’inserimento curva(fotografia di sinistra). A completamento di questa introduzione è stato fatto un grande lavoro sui turning vanes; si tratta di piccole alette e deviatori di flusso;che hanno il compito sia di indirizzare il vortice Y250 e allo stesso tempo di creare dei vortici per darne energia al flusso d’aria in modo da evitarne il distacco dalle superfici che creerebbe turbolenze(separazione dello strato limite).
Alfa Romeo Racing
Il team Alfa Romeo Racing è reduce da una grande gara di Hockenheim con il 7° e 8° posto prima di essere penalizzati per irregolarità nella procedura di partenza. Come per la Ferrari, il lavoro si è concentrato sulla zona anteriore con la ricerca di carico aerodinamico. L’ala anteriore ripresenta la configurazione dei tre flap con il doppio intaglio sia nella parte iniziale, con il doppio generatore di vortici, sia nella parte terminale per incrementare l’effetto outwash. A Budapest il team elvetico ha provato una doppia specifica con un intaglio presente nella sezione centrale del primo flap (foto inferiore). A parità di confutazione, questa presenta una sezione ridotta con notevole aumento di carico aerodinamico. Novità tecniche F1
Una volta che i flussi hanno attraversato l’ala anteriore, vengono indirizzati verso le pance. Anche in questa zona i tecnici hanno apportato notevoli modifiche soprattutto nella zona dei turning vanes , con tre piccoli deviatori di flusso per incanalare il vortice Y250 verso il fondo. Attraverso i soffiaggi il vortice produce una minigonna pneumatica per sigillare il fondo e ricreare l’effetto suolo. Novità tecniche F1
L’ultimo importante intervento riguarda l’ala posteriore. A Budapest l’Alfa Romeo ha portato un’ala con un profilo lineare e ad alto carico. Il flap del DRS presenta nella parte terminale del bordo di uscita un piccolo gradino; si tratta del flap di Gurney, così chiamato per Dan Gurney, che permette di aumentare notevolmente la deportanza. Oltre a questo produce due vortici che mantengono attaccato al profilo il flusso d’aria. Per completare il pacchetto aerodinamico sul cofano del motore è ricomparsa la t-wing con un soffiaggio nel profilo inferiore.
Antonio Giovinazzi nelle prove libere del venerdì ha provato un’ala con una configurazione a basso carico per il gran premio del Belgio. La differenza sostanziale è nel profilo principale (il cosiddetto main plane) che nella configurazione più scarica ha un profilo curvo nella parte centrale. A parità di velocità infatti la sezione è maggiore con conseguente riduzione del carico aerodinamico ( e quindi di resistenza). Anche il flap del DRS ha una configurazione curva con una corda ridotta e con l’assenza del flap di Gurney.
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