Gara in anonimato per la Rossa guidata da Vettel che con oltre un minuto di distacco dal leader finisce sul gradino più basso del podio. “I ragazzi dovranno lavorare tanto”. Gara Vettel GP Vettel affronta l’ultima curva – Foto: @scuderiaferrari
Qualcosa non va
Mentre la concorrenza si allontana sempre di più, collezionando insieme ai punti anche record della pista, Sebastian Vettel si ritrova al volante di una Ferrari in netta difficoltà tra i curvoni del GP di Ungheria. Fin dall’inizio del weekend del GP di Ungheria, i ragazzi di Maranello si sono dovuti imbattere contro le incertezze di una monoposto in continuo disagio, soprattutto nel terzo e più tecnico settore del circuito. Vettel GP Ungheria Ferrari
In una gara prestazionalmente da cancellare, Seb riesce, dopo essere stato in quarta posizione per parte della corsa, ad accaparrarsi il terzo posto superando a due giri dal termine il compagno Leclerc.
“Non avevo nulla da perdere, abbiamo fatto uno stint molto lungo, speravamo che le soft durassero fino alla fine.”
Strategia differente e particolare quella attuata alla macchina #5; mentre la maggior parte dei piloti in pista avevano optato per un cambio verso la venticinquesima tornata, gli strateghi del cavallino pensano di lasciar fuori Vettel più del previsto con le medium. Al giro 40 finalmente rientra per montare le soft, mescola che lo accompagnerà fino alla bandiera a scacchi.
“Sono contento di prendere questo contentino, è chiaro che non avevamo il passo per tutto il weekend. I ragazzi dovranno lavorare tanto.”
Ovviamente Sebastian non può essere pienamente soddisfatto di quanto portato a casa oggi. Il gradino più basso va bene, ma raggiungerlo finendo a quaranta secondi da Verstappen (sapendo di essere quasi doppiato) deve, più che far riflettere, fare male. O tutte e due le cose insieme. Vettel GP Ungheria Ferrari
Problemi
Che la SF90 non avesse preso a cuore l’Ungheria non ci voleva di certo un genio per capirlo; se poi ci aggiungiamo che il settore 2 e 3 paiono veramente un dramma tecnico-aerodinamico per Charles e Seb, allora non possiamo che sperare (per il Cavallino) ad un miracolo in Belgio ed Italia, due appuntamenti cardine che Ferrari dovrà sfruttare per rialzarsi.
“Non so cosa faranno gli altri a Spa e Monza in termini di motore, sarà impegnativa per noi. Credo che nessuno possa riposare a livello mentale.”
Per tornare grandi ci vuole di più. Un gioco di squadra degno dei tempi migliori, quando Schumi e Co da predatori acciuffavano tutte le prede sul campo. Ci vuole spirito che a dire il vero, manca. Manca in quanto un team come la Ferrari non dovrebbe mai smarrire. Un esempio? Hamilton oggi. In difficoltà ieri ma leone a prendersi con gli artigli quello che Verstappen e Red Bull si erano costruiti per sessantatré giri. Fiducia ai piloti da parte dei tecnici e viceversa. La strategia (pazza) di Mercedes oggi lo ha dimostrato.
Testa al domani
Dunque, che le vacanze possano portare consigli, e tanti. Spa e Monza saranno i prossimi terreni di battaglia e in Italia il pubblico farà da “uomo in più” ad una Scuderia confusa ma non persa. E allora, come diceva qualcuno, che dalle parti di Maranello conoscono bene: “Piedi per terra, testa bassa e lavorare”, che i risultati prima o poi arrivano.
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