Reduci da un buon weekend in Messico, il team italiano si prepara alla tappa americana: in palio il 5° posto nel campionato costruttori, totalmente a portata di mano dopo alcuni difficili weekend della Renault Toro Rosso GP Usa
Nove punti, tre gare da disputare: il team Toro Rosso ha la chance di chiudere in bellezza la stagione 2019 superando una Renault in difficoltà nelle ultime corse. Ma alla festa del 5° posto si è unita anche la Racing Point: a pari punti con il team di Faenza, anche il team inglese avrà le sue carte da giocare per scalare la classifica costruttori grazie alla rinata competitività della RP19 ed un Perez in super forma. Ci aspetta un finale di stagione incandescente tra le tre squadre, ed Austin potrebbe essere teatro del primo atto di questa appassionante lotta del centrogriglia. Toro Rosso GP Usa
Le parole dei piloti alla vigilia
Daniil Kvyat
“Il Circuit of the Americas è un tracciato piuttosto interessante, sotto vari punti di vista. I vari settori hanno caratteristiche diverse: il primo è veloce, con quella prima curva in salita! Ci sono anche alcune esse molto veloci e lunghi rettilinei che ti permettono di battagliare contro le altre vetture. L’ultimo settore è un po’ più tortuoso, con alcune curve più lente, e questo comporta una sfida nel trovare il miglior livello di deportanza nell’assetto della monoposto.
È un circuito piuttosto completo. Per alcune curve si possono seguire diverse traiettorie, perché la pista è molto larga. Come per esempio la Curva 1 : ha un ingresso molto ampio e dà buone opportunità di sorpasso. Non a caso, in passato abbiamo assistito a duelli interessanti. In generale, questo è un bel posto dove correre. C’è una gran bella atmosfera con i fan in pista e penso che tutti i piloti apprezzino la città di Austin. Questo sport sta crescendo molto negli States, dove le corse automobilistiche sono già popolari e gradualmente anche la Formula 1 lo è sempre più. Certamente, gli Stati Uniti sono un mercato molto importante per il nostro sport”.
Pierre Gasly
“L’anno scorso ho gareggiato per la prima volta ad Austin. Nel 2017 non l’ho fatto perché ero impegnato nell’ultimo round della Super Formula giapponese, nel quale mi giocavo il titolo: peccato che quella gara sia stata annullata a causa del maltempo. Prima di quell’occasione ero stato ad Austin un paio di volte come terzo pilota e mi è sempre piaciuto, credo sia un bellissimo circuito. Adoro le esse di Suzuka e qui c’è una sezione molto simile, anche se con vie di fuga più grandi. L’intero primo settore è molto scorrevole, con curve da sesta e settima marcia. È molto veloce da fare su una Formula 1, davvero emozionante. Ci sono dei rettilinei seguiti da tratti lenti che offrono diverse opportunità di sorpasso, come ad esempio la prima curva, che è unica nel suo genere: si affronta frenando in salita e l’ingresso è davvero molto ampio. È una staccata strana, perché arriva al termine di una ripida salita.
All’inizio è una sensazione strana, perché non riesci a vedere l’apice e quindi devi sapere esattamente dove e come sterzare per prenderlo. Nella sezione veloce, ci si deve concentrare principalmente sul far bene la prima curva a destra, perché influisce su tutte le successive. La parte lenta è molto tecnica, con frenate difficili, come la Curva 15: lì è molto facile vedere vetture a ruote bloccate, perché si deve effettivamente frenare in curva.
Ci sono due o tre zone buone per tentare un sorpasso. Ricordo che l’anno scorso c’è stata un po’ di pioggia e, in generale, il meteo era difficile da prevedere. Vedremo cosa succederà stavolta. Austin è una città che mi piace molto e vivremo la tipica atmosfera texana, con quel senso dello spettacolo tutto americano. Ho anche dei parenti da quelle parti e di solito troviamo il tempo per vederci. Quindi, nel complesso, è un weekend fantastico sia dentro che fuori la pista. Faremo ovviamente del nostro meglio per fare un buon risultato per completare il nostro lungo viaggio in Nord America”.
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