Ayao Komatsu, Team Principal Haas, ha difeso la squadra dalle accuse di antisportività arrivate in seguito a quanto accaduto a Jeddah.
I fatti del GP d’Arabia Saudita tengono banco anche a Melbourne. Il TP della Haas infatti è intervenuto per difendere il proprio team in seguito alle accuse arrivate per le azioni di Magnussen a Jeddah.

Le mosse del pilota danese infatti non sono piaciute molto ai rivali della Haas che hanno poi accusato il team di comportamento antisportivo. Ma andiamo a riassumere quanto successo.
Durante la gara Magnussen ha ricevuto due penalità di dieci secondi che naturalmente lo escludevano dalla lotta per i punti. Haas ha dunque chiesto al danese (qui potete trovare i team radio) di rallentare tutto il gruppo per favorire il compagno di squadra Hulkenberg.
Questa strategia ha consentito al tedesco di crearsi un gap per un pit stop “gratuito”. In questo modo Hulkenberg ha mantenuto la decima posizione conquistando un importantissimo punto per la classifica costruttori.
Questa tattica però ha ricevuto critiche, sopratutto da Racing Bulls. Il team di Faenza ha infatti contestato il modo in cui Magnussen ha superato Tsunoda, manovra che gli è costata una delle due penalità.
La difesa di Haas
Il TP della Haas ha ammesso di non essersi accorto del sorpasso illegale di Magnussen a Jeddah ma ha respinto duramente tutte le accuse di comportamento antisportivo.
“La critica riguarda il fatto che noi come squadra non sapevamo che Kevin avesse superato Tsunoda uscendo di pista. Non lo sapevamo in quel momento”.
“Questa è una critica che accetto totalmente. Come squadra avremmo dovuto saperlo subito. Kevin avrebbe dovuto restituire la posizione da solo. Ma se non l’avesse fatto, come squadra avremmo dovuto chiedere a Kevin di restituire la posizione”.
“Se l’avessimo fatto non ci sarebbero state discussioni. Avremmo superato Tsunoda in ogni caso, perché avevamo il passo”.
Leggi anche: F1 | Retroscena Bearman: Marko provò a portarlo in Red Bull ma aveva già firmato con Ferrari
Nonostante abbia ammesso l’errore nella gestione della situazione, Komatsu non ha nessun pentimento per la strategia utilizzata.

“Kevin aveva due penalità ed fuori dalla lotta per i punti, giusto? Ecco perché ha rallentato per far segnare un punto a Nico. Non mi scuso per questa strategia”.
“Era ovvio quello che dovevamo fare” ha concluso il TP Haas. “L’unica possibilità che avevamo era con Nico. Qualsiasi squadra avrebbe fatto lo stesso. E se qualcuno dice: ‘No, no, è antisportivo’, sono tutte stronzate”.
Tuttavia Haas d’ora in poi cercherà di prestare più attenzione a queste situazioni. Il team americano infatti ha comunicato che avrà persone dedicate a seguire gli onboard dei piloti ed ascoltare i team radio.
Seguici anche sui social: Telegram – Instagram – Facebook – Twitter
Copertina © Haas F1 Team