Lewis Hamilton nel corso della conferenza stampa del GP di Gran Bretagna ha esortato i media a non dare più spazio a chi, come Ecclestone, Piquet o Jackie Stewart, non rispecchia gli ideali inclusivi della F1.

Interpellato sugli episodi che lo hanno visto coinvolto nel corso della settimana, Lewis Hamilton ha risposto a tono a chi, come Piquet, Ecclestone o Stewart, lo ha criticato. Il brasiliano, in particolare, dopo il linguaggio razziale utilizzato nei confronti del sette volte campione del mondo è stato bandito dal Paddock di F1 e ha perso la qualifica di membro onorario del British Drivers’ Club. A prendere le difese del tre volte campione del mondo, tra i pochi, è stato Bernie Ecclestone. La presa di posizione dell’ex-patron della F1 ha fatto discutere, soprattutto perché seguita da alcune dichiarazioni a favore di Vladimir Putin.
“Sono incredibilmente grato a tutti coloro che mi hanno supportato. Sono ormai passati due anni da quando abbiamo iniziato ad inginocchiarci contro la discriminazione, ma c’è ancora tanto da fare”, ha affermato l’inglese.
“Personalmente non è nulla di nuovo. Non è la prima volta che sono vittima del razzismo e di commenti basati su idee antiche e da superare”.
Piquet e Ecclestone? “Non ha più senso dare spazio a persone così”
Hamilton ha poi proseguito, ritenendo che la F1 non dovrebbe più dare spazio a chi, come Piquet o Ecclestone, rappresentano ideali ormai decaduti.
“Non ho idea del perché si continui a dare spazio a queste voci. Loro vedono questo sport in maniera diversa, non condividono gli ideali che la F1 vorrebbe rappresentare. Se l’obbiettivo è accrescere il nostro pubblico negli Stati Uniti o in Sud Africa non è questo il modo. Bisogna guardare al futuro, dare più spazio a voci giovani e che siano rappresentative degli ideali che la F1 ha adottato”.
L’inglese è infatti, convinto, che quanto accaduto con Piquet sia solo un episodio, e la F1 dovrebbe agire in modo più ampio.
“Non si tratta solo di lui, solo di quel termine. C’è un quadro più ampio su cui si dovrebbe agire. La F1 e i media, in primis, non dovrebbero più dare spazio a chiunque rappresenti ancora questi ideali. Loro non sono d’accordo che gente come me sia in questo sport, così come non vorrebbero che le donne corressero. Così facendo, invece, si rischia di promuovere la discriminazione, e ciò va evitato in ogni modo”.
Sul supporto mostrato da Bernie Ecclestone nei confronti di Vladimir Putin, l’inglese ha affermato che così facendo non si fa altro che promuovere la divisione.
“Bisogna prendersi le proprie responsabilità, non so dove voglia arrivare con certi commenti, ma sta solo creando dissidi. Nel Regno Unito non ne abbiamo certo bisogno. Non posso credere che ci siano persone che siano a favore della guerra. Quello che ho sentito in questi giorni è veramente folle”.
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Hamilton ha poi tenuto a precisare che non si sente in alcun modo scalfito dalle critiche ricevute nell’ultimo periodo.
“Sono due settimane che ricevo critiche da quelli della vecchia generazione. Io sono ancora qui, e sono ancora forte e continuerò a dare il massimo per aumentare l’inclusione nel nostro sport”.
Stewart? “Non più al passo con i tempi”
Sono recenti anche le dichiarazioni di Jackie Stewart secondo cui Hamilton dovrebbe ritirarsi al più presto. Alla domanda se provasse ancora rispetto per il connazionale, il sette volte campione del mondo ha risposto “ho sempre cercato di essere rispettoso nei confronti di tutti. Ma ancora non mi spiego come mai si continui a dare spazio a certi pensieri. Non sono più al passo con i tempi e creano soltanto ulteriori divisioni”.
In conclusione, Hamilton ha commentato l’episodio che ha portato al licenziamento di Juri Vips da Red Bull.
“È un ulteriore esempio di come ci siano troppe discriminazioni. Sui social media, online, ovunque! Le grandi organizzazioni non possono più aspettare, bisogna prendere posizione”, ha concluso.
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