Con il Gran Premio di Gran Bretagna si è conclusa la prima triple header della storia della Formula 1, tre settimane di Gran Premi in Francia, Austria e Gran Bretagna. Tiriamo le somme di questa sorta di minicampionato nel campionato.
Classifiche della triple header
Vincitori
Ferrari
Nonostante la presenza in due gare su tre delle gomme con battistrada ridotto di 0,4 mm, che tanti problemi avevano dato a Barcellona, e l’imponente aggiornamento Mercedes in Austria, la scuderia di Maranello esce trionfante dalla triple header, con 98 punti, cinque podi su sei, due giri veloci e una vittoria. Il pacchetto aerodinamico di Silverstone ha permesso di sfidare a armi pari la Mercedes proprio sul circuito che più diede problemi l’anno scorso, e lascia ben sperare per il resto della stagione. Da notare anche come i piloti abbiano quasi lo stesso numero di punti, nonchè, unico tasto dolente, di errori in partenza.
Kimi Raikkonen
Nonostante le voci che lo vedono prossimo al ritiro, il finnico è stato il pilota più consistente in queste tre gare, assieme a Max Verstappen, e l’unico a podio. Cosa manca a questo punto? Una vittoria, quella che gli è scivolata via dalle mani alla partenza del GP d’Austria, quando è stato superato da Verstappen. Tra tre gare c’è Spa…
Sebastian Vettel
Entra da leader della classifica iridata, esce dopo tre gare allungando il vantaggio di 7 punti. Potevano forse essere di più, perchè questi tre weekend non sono stati perfetti, tra l’errore in partenza in Francia, quello in qualifica in Austria che ha portato alla penalità di tre posizioni e il non essersi migliorato in Q3 a Silverstone. La bella gara di Silverstone comunque lo lascia soddisfatto di questa triple header.
Max Verstappen
Dopo un inizio di stagione non esaltante, si è finalmente sbloccato. Dopo il terzo posto in Canada è giunto secondo in Francia, e in Austria finalmente riassapora il gusto del primo gradino del podio davanti a migliaia dei suoi tifosi, dopo una gara perfetta, con un’ottima gestione delle gomme. Il ritiro a Silverstone giunge al termine di un’ottima gara, con un grandissimo duello con Raikkonen.
Kevin Magnussen
Con i suoi 20 punti è il miglior pilota dei team di metà classifica (o “Formula B”, come viene chiamata), e riesce perfino a fare più punti di Bottas. Magnussen sta reggendo il team Haas tutto sulle sue spalle, visto che Grosjean è andato a punti solamente in Austria in tutta la stagione.
Fernando Alonso
Di ritorno dai fasti della vittoria alla 24 ore d Le Mans, il pilota spagnolo si deve riabituare alla quotidianità non propriamente esaltante della McLaren MCL33, che riesce a portare in posizioni superiori al valore della macchina. Dopo la rottura in Francia, riesce a rimontare dal fondo in Austria, e come a Silverstone porta la sua auto all’ottavo posto, grazie a un gran passo gara e a ottimi sorpassi. Sarà veramente questa l’ultima stagione in F1 per il bicampione del mondo?
Charles Leclerc
Principale candidato per sostituire Raikkonen nel 2019 (o nel 2020), in queste tre gare, grazie anche a una Sauber decisamente migliorata, riesce a entrare per due volte nella Q3, e va a punti sia in Francia che in Austria, nonostante sul Red Bull Ring commetta l’unico errore dalla Cina, uscendo di pista al primo giro. Riesce comunque a rimontare e a chiudere nono. A Silverstone avrebbe potuto ambire a lottare con Hulkenberg, ma la squadra lo tradisce sbagliando il pit stop.
Esteban Ocon
Con 14 punti in due gare (Austria e Gran Bretagna), rilancia la Force India nel campionato costruttori, e vince il confronto interno con Perez.
Force India
Due doppi piazzamenti a punti consecutivi in Austria e Gran Bretagna, per la prima volta nella stagione, per la compagine anglo-indiana. I piloti complessivamente sembrano meno proni a errori rispetto a quelli Renault e Haas. La costanza potrebbe essere una chiave per la sfida nella “Formula B”.
Sauber
Non è solo il talento di Leclerc, ma anche il miglioramento della Sauber C37 motorizzata Ferrari a dare speranza per il team svizzero. A Silverstone, nonostante l’errore ai box, il monegasco teneva il passo di Hukenberg in settima posizione, e perfino Ericsson è riuscito a andare a punti in Austria.
La Formula 1
Dopo tre gare di fila tutti, perfino i tifosi, sono stanchi, e questa esperienza non sarà riproposta in futuro, per l’eccessivo stress, sopratutto per la logistica. Ma le tre gare sono state un crescendo di emozioni, e nel sondaggio del subreddit dedicato alla F1 sono state valutate positivamente, con Silverstone dietro solo a Baku nella classifica di miglior gara dell’anno. La novità Paul Ricard, sebbene l’accesso al circuito e le vie di fuga asfaltate abbiano acceso le critiche, è stato complessivamente un buon inserimento nel mondiale.
Così così
Lewis Hamilton
Il suo principale errore in queste tre gare è stata la partenza al rallentatore nel suo Gran Premio di casa. Ha limitato i danni, facendo due pole, perdendo solo sette punti contro Vettel, ma le ultime due gare sono state delle batoste non previste, e se Raikkonen ha contribuito a Silverstone, con relativa scia di polemiche, in Austria è emersa un po’ di frustrazione con il team, che non lo aveva richiamato ai box durante la VSC. Complessivamente è uno dei piloti più regolari del campionato, e il “così così” è più relativo al risultato finale che non al giudizio del pilota, che è eccellente.
Haas
Gli aggiornamenti e il motore Ferrari pagano, ma la compagine statunitense fatica ancora a andare a punti con entrambe le macchine, cosa riuscita solo al Red Bull Ring. Il quarto posto in classifica costruttori è un obiettivo realistico, ma per ottenerlo occorre agire sul problema Grosjean, un pilota che nella giornata giusta può battere Magnussen, ma nel weekend sbagliato, come a Silverstone, può danneggiare anche il suo compagno. Come se non bastasse anche il pilota di riserva Ferrucci ha avuto qualche problemino con l’irrequietezza in pista.
Red Bull
Non possono combattere per questo campionato, la differenza di motore è stata evidente soprattutto a Silverstone, ma possono inserirsi laddove Ferrari e Mercedes sbagliano, come in Austria. Hanno già vinto tre gare, tante quanto quelle vinte l’anno scorso, e possono sicuramente lottare anche per la pole position in Ungheria.
Sconfitti
Mercedes
Potevano vincere tutte e tre queste gare, e hanno conquistato tutte e tre le pole position, ma questa triple header è stata estremamente deludente per il team anglo-tedesco. La vittoria di Hamilton in Francia non bilancia la sconfitta cocente in Austria, dove una superiorità imbarazzante in qualifica si è convertita nella primo doppio ritiro per cause tecniche da tempi immemorabili (Monza 1955), che comunque ha solo infierito su una gara già persa con la decisione di non fare un pit-stop sotto safety car.
A Silverstone poi la Ferrari riesce a recuperare con la nuova evoluzione aerodinamica, e solo Hamilton, sulla sua pista di casa, evita che la pole finisca in mano a Vettel. La partenza e lo scontro con Raikkonen impediscono a Hamilton di lottare per la vittoria, mentre Bottas non riesce a mettere pressione a Vettel, e viene superato dopo le Safety Car, dopo che non si era fermato per cambiare le gomme.
I commenti del post-gara, e in precedenza quelli tra Hamilton e il team in Austria, rivelano un certo nervosismo. La Mercedes non è più la squadra invincibile di un tempo, e anche rispetto al 2017 hanno solo cinque pole contro otto, e tre vittorie contro cinque. Il motore spec 2.1 introdotto in Francia, oltre ad alcuni problemi di affidabilità, è sì veloce, ma sembra proprio che dopo quattro di Formula ibrida sia stato superato dal Ferrari, e in effetti specie in qualifica i team motorizzati Ferrari sono in vantaggio.
Renault
Guidano ancora la classifica della “Formula B”, ma per quanto? Il motore spec 2 non ha recuperato il distacco da Mercedes e soprattutto Ferrari, e proprio i due team motorizzati dal cavallino rampante, Haas e Sauber, pongono una minaccia per la classifica iridata. Servono aggiornamenti aerodinamici, e poi ovviamente c’è il problema dell’affidabilità, con Hulkenberg appiedato in Austria.
Romain Grosjean
In questa triple header ha segnato il suo miglior risultato dell’anno, il;quarto posto in Austria, ma anche il suo peggior risultato, con gli incidenti con Magnussen e Sainz a Silverstone. Come già detto sopra, ha la velocità, ma;in questa stagione non riesce a concretizzarla in gara, con notevole danno per il team: ricordo quanto può essere importante anche in termini di premi vincere la gara per il quarto posto, ovvero il migliore del resto, per;un team che ha tre anni di vita e relativamente pochi soldi.
Toro Rosso
Zero punti per l’unico team motorizzato Honda in queste tre gare, con due ritiri e un DNS per Hartley a Silverstone. Il problema alle sospensioni a Silverstone che;ha di fatto escluso Hartley dalla gara, e costretto Gasly a partire dalla pit lane, proprio non ci voleva. Gasly era riuscito a portare l’unico punto con un sorpasso ai danni di Perez, ma è stato penalizzato. In linea di massima il passo gara non è troppo inferiore rispetto agli altri, ma;la Sauber potrebbe presto superare il team di Faenza in classifica.
Daniel Ricciardo
Dopo il trionfo a Monaco non riesce più a lasciare il segno: nessun podio nella triple header, un quarto e;un quinto posto, più il ritiro in Austria. Verstappen nel frattempo lo supera non solo;in qualifica, ma anche nella gestione delle gomme e nel passo gara.
Valtteri Bottas
Il 2018 del pilota finlandese è caratterizzato dalla sua notevole e costante prestazione, come in qualifica in Austria dove ha realizzato la pole ai danni di Hamilton, prestazione che;è però costantemente distrutta da un intervento esterno: Vettel in Francia, il cambio in Austria, e a Silverstone le gomme ormai finite. Sconfitto quindi, ma non certo per colpa sua: notevole la sua difesa a Silverstone, fin quando non è stato sorpreso da Vettel all’interno.
McLaren
La vita all’interno del team che da quasi 6 anni continua ad avvitarsi in un caos tecnico e manageriale senza fine apparente è segnata da episodi discutibili, cambi della guardia e;una morale sotto terra. Solo Fernando Alonso porta un po’ di luce al team, mentre Stoffel;Vandoorne, a partire dal GP di Spagna si è completamente spento, mai a punti, sempre lontanissimo dal compagno di squadra.
Queste tre settimane sono iniziate con il cosiddetto Freddogate, un’espressione dell’imminente rivolta del team verso il direttore sportivo Boullier. In Austria il team ha corso con l’ala anteriore dell’anno scorso, dopo aver rotto tutte quelle in versione 2018.
Infine il 4 luglio sono giunte le dimissioni di Boullier, e la sua sostituzione con Gil de Ferran, vincitore della 500 Miglia di Indianapolis e già direttore sportivo ai tempi della BAR. È in dubbio il programma Indycar 2019, ma il team al momento non ha ancora preso una decisione definitiva.
Williams
In queste tre gare è continuato il 2018 disastroso della Williams. In Francia Stroll si ritira nelle fasi finali a seguito dell’esplosione di una gomma dopo 47 giri in pista, mentre a Silverstone il;nuovo pacchetto aerodinamico causa problemi di stallo aerodinamico dopo la chiusura del DRS, con conseguenti incidenti, e i piloti vanno in testacoda entrambi in Q1.
Stroll e Sirotkin non possono neanche essere commentati: allo stato attuale la;FW41 potrebbe essere guidata dalla fusione di Schumacher, Senna e Alonso senza ottenere risultati degni di nota. L’auto è aerodinamicamente instabile, con perdite improvvise di carico aerodinamico in curva che spiegano i numerosi incidenti. Il leggendario team di Grove ha;già perso la sponsorizzazione Martini, e rischia di perdere quella di Stroll, che alcune voci dicono interessato alla Force;India. Un accordo in stile Ferrari-Haas con la Mercedes potrebbe aiutare, ma è contro lo spirito della squadra di Frank;Williams, che ha sempre prodotto tutto in casa, salvo il motore.
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