F1 | Il caso Adrien Fourmaux fa discutere, ma la FIA ha un inaspettato alleato nel paddock

Dopo il caso Adrien Fourmaux, la FIA è nuovamente sotto accusa per le nuove regole imposte sul linguaggio, ma qualcuno nel paddock appoggia l’organo della Formula 1.

Adrien Fourmaux è il primo pilota ad essere multato secondo le nuove regole imposte dalla FIA. Il francese del WRC ha pagato caro l’uso di un linguaggio non proprio formale durante una conferenza stampa. Subito una sanzione di 10.000 euro.

Da quest’anno, i piloti potrebbero rischiare anche la squalifica dalle gare qualora risultassero recidivi. Il pugno duro della FIA sull’uso delle parolacce aveva già fatto discutere lo scorso anno. Per protesta, Max Verstappen aveva deciso di esprimersi a monosillabi, e poi aveva invitato i giornalisti a parlare con lui in altra sede, lontano dagli occhi indiscreti della Federazione.

Credits: XPB Images

L’episodio di Adrien Fourmaux ha messo la FIA di nuovo nel mirino delle polemiche, ma inaspettatamente Ben Sulayem ha trovato un sostenitore.

James Vowles ha ammesso di aver “ancora fiducia” nella Federazione durante un incontro stampa. “Quello a cui guardo di più è la serie di regolamenti. Sono controllati secondo gli standard giusti? Abbiamo un set di regolamenti per il 2026 che si adattano a ciò che stiamo producendo? E la risposta a tutto ciò è, fondamentalmente sì”, ha dichiarato a PlanetF1.

Il team principal della Williams ha cercato di essere razionale sulle azioni della FIA, che sta prestando più attenzione al linguaggio dei piloti. “Il mio punto di vista è abbastanza chiaro: quando sei in macchina sotto pressione, penso che sia normale aspettarsi che qualsiasi essere umano risponda in quel modo, perché stai mettendo a repentaglio la tua vita all’estremo”, ha spiegato.

“A parte questo, penso anche che abbiamo una responsabilità nei confronti del mondo. E spero di non essere colto in fallo dalle mie stesse parole, ma credo che state osservando solo una piccola parte di tutto questo. Guardo la FIA nel complesso. Abbiamo un insieme di regolamenti in cui credo e di cui mi fido? Mi fido che vengano controllati? E ​​la risposta a entrambe queste domande è sì, ce l’ho. Infine, guardo al ’26 e dico, abbiamo un buon insieme di regolamenti? Non pensavo ne avessimo per molti, molti mesi, e ora invece li abbiamo”, ha concluso.

FIA e il divieto di parolacce

Da quando Ben Sulayem ha affermato che i piloti di Formula 1 “non sono rapper”, si è attirato diverse critiche. “Quante volte al minuto dicono quella parola che inizia con la F?”

Quel paragone suscitò la reazione immediata di Lewis Hamilton, il quale affermò che nelle parole del presidente c’era un elemento razziale. “Non mi piace il modo in cui lo ha espresso.” Secondo il sette volte campione del mondo ‘rapper’ è uno stereotipo. “Se ci pensi, la maggior parte dei rapper sono neri.”

Crediti immagine di copertina: XPB Images

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