F1 | Il caso Wolff divide Team e FIA: chi sta bluffando?

I team di F1 smentiscono la richiesta di un’indagine a carico dei Wolff come dichiarato dalla FIA: l’analisi degli scenari.

FIA Wolff Team
I Team di F1 negano un coinvolgimento nell’indagine FIA a carico dei coniugi Wolff.
Credits: Motorsport.com

L’arte del bluff. La finzione non aiuta solamente tra i tavoli del Casinò di Monte Carlo ma anche a chi, vicino a quel Casinò, sfreccia ad oltre 200 km/h.

Ad onor del vero i piloti qui centrano ben poco. Loro, cavalieri del rischio ma spesso pedine di più alti interessi. 

Perché sì, qui la sfida si gioca ai piani alti della Formula 1. 

La questione è ormai arcinota. La FIA ha scelto di movimentare un dicembre in cui il mercato piloti non ha resistito alle temperature sottozero avviando un’indagine ai danni di Toto e Susie Wolff. 

La volontà di verificare la presenza di un conflitto di interesse nelle cariche ricoperte dai coniugi Wolff sarebbe nata dalla richiesta di alcuni Team. 

O almeno questa era la versione diffusa dalla Federazione, presto sconfessata da 10 comunicati dall’identico contenuto in cui le scuderie hanno preso le distanze dall’accaduto.

Chi è, dunque, la mente dietro ad un’indagine che, seppur ancora agli inizi, rischia di dare un profondo scossone a questo sport?

Orari sospetti:

I team hanno risposto compatti alla Federazione. Dieci comunicati, come detto. Eppure dal primo (Haas, alle 18.30) all’ultimo (Sauber (alle 19.06) sono trascorsi 36 minuti. 

Nulla di sospetto, verrebbe da pensare. Ma in una F1 dove si guarda al millesimo, i dubbi non possono che sorgere. Che qualche squadra abbia bluffato? 

Del resto un semplice copia incolla dal profilo social di uno dei team rivali è soluzione ben più comoda dell’assumersi il ruolo dell’ “impostore”. Specie considerando che la FIA difficilmente rivelerà alcunché.

E se, invece, a fingere sia stata la stessa Federazione?

La FIA espone il fianco:

Vi abbiamo prospettato un suggestivo, seppur improbabile, scenario secondo cui lo spettro del ritorno di Michael Masi nel direttivo FIA potrebbe aver acceso discussioni sulla recente nomina di Susie Wolff a CEO della F1 Academy.

Al contempo, non è segreto che tra Liberty Media e Federazione vi siano crescenti malumori. Possibile, dunque, che le squadre abbiamo scelto di adottare un’azione congiunta contro la FIA spalleggiando i detentori dei diritti commerciali della F1.

Ma, ammettendo quest’ultimo come scenario più possibile, perché mai la Federazione avrebbe inventato la richiesta da parte di uno dei Team Principal. Così facendo, infatti, la FIA si è esposta. E la reazione delle squadre non è tardata ad arrivare.

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