Nei giorni scorsi sembrava che Lawrence Stroll si stesse interessando al marchio Brabham per nominare la nuova Racing Point, all’epoca Force India. Alla fine anche la monoposto del 2019 continuerà a chiamarsi Racing Point. brabham f1
Al momento è escluso il ritorno del celebre marchio Brabham in Formula Uno.
David Brabham, figlio del fondatore Jack Braham, ha dichiarato: “Dal punto di vista del marchio, molte persone ci hanno contattato in questi anni perché volevano creare un team di Formula Uno utilizzando il nome Brabham. Alla fine nessuno è mai stato in grado di comprare la squadra. Dopo i primi contatti mi sono sempre entusiasmato, ma poi impari a stare calmo, perché capisci che si concluderà in un nulla di fatto. Ho capito la lezione: verifico subito se hanno le risorse per farlo, evitando di perdere troppo tempo”.
Nel 1962 Jack Brabham e Ron Tauranac fondarono la scuderia, che ha corso l’ultima stagione nel 1992, dopo due anni davvero disastrosi. Ha vinto 35 gare, 2 campionati del mondo costruttori e quattro piloti.
David Brabham preferisce andarci cauto prendendo l’esempio della Lotus, che cambiò nome in Caterham: “C’era troppa confusione nel marchio, deve essere nel tuo DNA, noi non potevamo permettercelo“.
Ha aggiunto: “Sono stato coinvolto in F1 con la Brabham e ho visto l’influenza che hanno avuto sul nome la mancanza di vittorie e le difficoltà che la squadra stava attraversando“.
In attesa di vedere il ritorno della Brabham in Formula Uno, ricordiamo che David Brabham ha pianificato la partecipazione alla 24 Ore di Le Mans del 2022 in classe GTE-Pro.