Il n.1 di Red Bull è a Singapore per discutere del rinnovo di Helmut Marko: la gestione piloti non convince e le recenti uscite lasciano forti dubbi.
I ruoli si invertono. Questa volta ad essere in bilico è chi, in bilico, di piloti ne ha messi tanti. Parliamo, ovviamente di Helmut Marko, super consulente di Red Bull e tra i principali fautori dell’arrivo di Verstappen nel team. Ma, forse, aver portato in squadra l’olandese, potrebbe non bastare più.
A Singapore, nella giornata di sabato, è spuntato Oliver Mintzlaff. Il tedesco, subentrato nella gestione dell’area sportiva dopo la morte di Mateschitz, sinora si era sempre occupato del team di Milton Keynes “da casa“, presenziando raramente nel Paddock.
La sua presenza a Marina Bay è dunque significativa e, ancor più, la circostanza che l’ex dirigente del Lipsia sia stato sorpreso in un acceso colloquio con Marko.
Il contratto dell’austriaco è in scadenza del 2024 e, come immaginabile, sul piatto vi è il rinnovo nel suo ruolo di consulente. Se, nelle precedenti scadenze, non vi sono mai stati dubbi sulle estensioni contrattuali, potrebbe però non essere questo il caso.
La gestione piloti non paga: forti dubbi su Marko
A non convincere è, anzitutto, la scellerata gestione piloti. Se, come detto, Verstappen è un inamovibile punto fermo, alle spalle dell’olandese è il caos. Decisioni spesso da “dentro fuori”, con Marko che non si è fatto scrupoli nel lasciare andare piloti come Carlos Sainz, Pierre Gasly o Alexander Albon. Il tutto, peraltro, per andare sul mercato e mettere sotto contratto Perez o De Vries.
Persino la junior academy, un tempo vanto di Milton Keynes e da cui sono transitati talenti come Vettel o lo stesso Max, non pare più essere efficace come prima. Dai radar del dottor Marko, infatti, sono sfuggiti piloti come Leclerc, Russell, Piastri o Norris.
Proprio l’inglese della McLaren, peraltro, è stato oggetto delle recenti dichiarazioni con cui l’austriaco intende mettere sotto pressione Perez. “Sergio ha un contratto fino al 2024, mentre Lando Norris e legato alla McLaren fino al 2025. Peccato, perché sarebbe uno dei candidati perfetti per Red Bull“.
Un approccio alquanto discutibile.
A ciò si aggiungano le recenti uscite dell’austriaco, dove gli attacchi nei confronti del messicano sono andati ben oltre le difficoltà in pista, arrivando persino a giudicarne le origini.
Insomma, un quadro non semplice quello che si è delineato di fronte al nuovo numero uno di Red Bull. E, con queste premesse, un rinnovo che qualche mese fa sembrava indubbio, si fa ora molto più complesso.
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