Uralkali, l’azienda chimica russa gestita dal padre di Nikita Mazepin, terzo pilota Force India, ha dichiarato che la gestione delle trattative per il cambio di proprietà della squadra indiana non è stata svolta nel migliore dei modi. Mazepin Force India
Il 7 agosto il consorzio FRP aveva annunciato che un gruppo di investitori guidato da Lawrence Stroll, padre del pilota Lance attualmente in forza alla Williams, aveva salvato il team dall’amministrazione controllata.
Lo scorso mese, prima che il team finisse in amministrazione controllata, il colosso russo aveva però iniziato a discutere di investire nella scuderia indiana. Uralkali aveva presentato due proposte per salvare la squadra, entrambe sufficienti sia a risanare i debiti della scuderia che per investimenti in un solido programma quinquennale. La contrattazione però è stata interrotta dal blocco sui beni di Vijay Mallya attuato dal governo indiano.
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A causa dei problemi dell’ex comproprietario indiano, l’acquisizione della scuderia si è limitata ad;una vendita di asset e quindi alla creazione di una nuova entità aziendale. Con questa modalità di vendita la;Force India potrebbe perderà il;suo premio per il quarto posto nella classifica costruttori 2017 (52,4 milioni di sterline) poiché, secondo gli;attuali accordi commerciali, le squadre hanno il diritto di ricevere una quota delle entrate della F1, a meno di un cambiamento dello status legale.
Uralkali si;era anche offerto di acquistare i beni della squadra, tuttavia la sua offerta è stata respinta in maniera poco seria e professionale.
“Dopo aver presentato la;nostra proposta, l’amministratore della Force India ha rifiutato di impegnarsi in un accordo con Uralkali. Non hanno risposto alle chiamate, alle e-mail. Il 7 agosto abbiamo ricevuto un unico comunicato attraverso il;quale siamo stati informati della chiusura delle trattative e del raggiungimento di;un accordo esclusivo con un altro acquirente”, si legge nella nota.
Anche le trattative che dovevano essere “trasparenti e accessibili a tutti” non;lo sono;state. Prontamente è arrivata la risposta del consorzio FRP che ha smentito quanto dichiarato da Uralkali.
Sembra dunque non trovare pace la scuderia Indiana che, dopo aver riportato in;pista una monoposto competitiva, deve ancora lottare per i suoi problemi amministrativi ed economici.
F1 | Force India: da top del campionato degli “altri” a bassa classifica