In occasione del Gran Premio d’Austria, F1ingenerale ha avuto modo di parlare in esclusiva con Mario Isola. Oltre alle strategie di gara e alle idee per la prossima stagione, Isola ha toccato anche altri temi, quali le gomme del 2021 e il trasferimento di tecnologie dalla pista alla strada.
Uno degli argomenti più discussi dell’ultima settimana è stato il meeting per discutere del ritorno alla specifica 2018 degli pneumatici Pirelli. Le polemiche sulle gomme sono sempre di più al centro dell’attenzione. Abbiamo quindi chiesto a Mario Isola il perchè sia necessario modificare le mescole di anno in anno.
Con così tanti cambiamenti riguardanti le gomme, non sarebbe meglio dare stabilità per più anni, per permettere ai team in ritardo di avvicinarsi?
“La stabilità non la diamo e cambiamo il prodotto fondamentalmente tutti gli anni principalmente per due motivi. Il primo è perché ci vengono chiesti dei determinati target. Oggi per esempio tutti ci stanno chiedendo di fare delle mescole con un range di utilizzo più ampio. Vuol dire che le andremo a disegnare e che saranno nuove.
Il secondo motivo è che i team sviluppano le vetture. Per cui anche in presenza di un regolamento tecnico costante, che non cambia, la prestazione delle auto aumenta in maniera esponenziale in Formula 1 e questo non ci permette di stare fermi. Dobbiamo inseguire lo sviluppo delle vetture, per fornire un prodotto sicuro per macchine che vanno sempre più forte. Guarda i tempi che stanno facendo su tutte le piste e se confronti con le vetture di 15 anni fa pesano 140 kg in più, come se avessero due passeggeri a bordo.”
Parlando degli pneumatici 2021, avranno il cerchio più grande. Da un lato quindi si riduce la rigidezza della gomma e dovrebbe essere più difficile scaldarle, ma dall’altra parte, essendoci meno massa, questo potrebbe favorire il surriscaldamento. Quale dei due aspetti prevarrà?
“Considera che con la 18 pollici aumenteremo anche il diametro della gomma, quindi il peso rimarrà abbastanza in linea con quello attuale. Aumenterà parecchio il peso del cerchio e cercheremo di disegnare la gomma per evitare il surriscaldamento.
La rigidezza aumenterà perché ovviamente avendo un fianco più piccolo, la gomma non lavorerà più come parte della sospensione come oggi. Per questo andrà ridisegnata la macchina, ma questo fa parte del nuovo pacchetto di regole del 2021. Sono gomme molto diverse, più simili allo stradale.”
“Verranno eliminate le termocoperte, quindi un’altra sfida tecnologica, perché la termocoperta ti aiuta a tagliar fuori tutta quella parte di warm-up da temperatura ambiente fino a 80-90 gradi. Questo vuol dire per noi sicuramente una sfida tecnica importante. Stiamo anche sviluppando la 18 pollici per la Formula 2 nel 2020 e quindi è un anno impegnativo.”
Hai detto che sviluppate le gomme sulla base dei target che vi vengono dati. E’ forse limitata la possibilità per voi di sperimentare? Avete avuto modo di trasferire alla produzione delle gomme di serie delle tecnologie che avete sperimentato in Formula 1?
“Sì, sicuramente i test sono limitati, non sono infiniti. Noi oggi abbiamo la possibilità di fare 25 giornate di test all’anno, che è un buon compromesso, grazie alla collaborazione di tutti i team, dato che facciamo i test di sviluppo con tutte le squadre.
Sul lato trasferimento tecnologico, assolutamente sì. Non ti sto parlando della mescola del battistrada che è disegnata per lavorare in quelle condizioni, ma ci sono tanti altri aspetti: i materiali, i modelli virtuali, i processi produttivi, i controlli qualità, i test indoor in qualche modo rappresentativi di quello che succede in pista… Ci sono mille aree di sviluppo che ci permettono di assorbire la tecnologia sviluppata in Formula 1 e in generale nel motorsport in una serie di concetti che poi trasferiamo alla strada.”
Hai avuto qualche impressione da fuori su chi sia il più abile a gestire e a sfruttare le gomme tra i piloti più giovani come Leclerc, Norris o Verstappen,?
“Faccio veramente fatica a dire chi sia il più abile. Ovviamente bisogna considerare tutto il pacchetto, però sono giovani super promettenti e super bravi. L’essere super bravo vuol dire anche sfruttare al 100% tutto quello che hai in mano, incluse le gomme. Sono tutti e tre dei 100.”
Ringraziamo Mario Isola e tutto lo staff Pirelli per la grande disponibilità che ci hanno riservato.