Nel corso del weekend di Monaco, abbiamo avuto la possibilità di scambiare qualche parola con Freddie Hunt, figlio della leggenda inglese James Hunt. Il 32enne, incredibilmente identico al padre, ci ha raccontato alcuni particolari dettagli delle abitudini del padre e delle caratteristiche in comune che aveva con Lauda, oltre ad esprimere alcune opinioni riguardanti la Formula 1 moderna. Freddie Hunt Lauda
Nel venerdì di Monte Carlo storicamente la Formula 1 fa pausa lasciando spazio ad eventi di vario tipo: abbiamo deciso di dedicare il nostro pomeriggio alla mostra di dipinti in tema F1 tenuta all’interno del lussuosissimo Fairmont Hotel. Freddie Hunt Lauda
Oltre all’autore della galleria Armin Flossdorf, sotto i riflettori abbiamo trovato anche Freddie Hunt, partecipe all’evento per presentare il “James Hunt Shop”, una collezione di capi interamente dedicata al campione del mondo 1976. Di seguito un’interessante intervista con il figlio, nonché sosia, di James Hunt, anch’esso pilota ma di GT.
Sei fisicamente identico a tuo padre, incredibile. Pensi di avere altro in comune con lui? Magari lo stesso rituale pre gara…
“Beh, penso di avere parecchie cose in comune con lui: come lui mi voglio gustare ogni weekend di corsa ma lavoro comunque molto duramente per ottenere il massimo. E aldilà delle corse, come mio padre amo godermi le giornate, abbiamo lo stesso stile di vita direi! (Ride)”
In recenti interviste hai dichiarato che Lauda, in realtà, era molto più simile a tuo padre James di quanto si possa pensare. Puoi spiegarci meglio cosa li accomunava?
“Entrambi avevano una grande determinazione e lavoravano duramente. Tutti pensano che queste fossero caratteristiche proprie solo di Niki (Lauda ndr.), ma in realtà anche mio padre era così, erano molto più simili di quanto si pensi: non amava solo divertirsi nei party, sapeva anche essere una persona seria e molto professionale. E’ vero, dopo le corse andava di corsa a bere, e continuava anche fino a qualche giorno dall’inizio del weekend, ma quando ci si avvicinava al fine settimana di gara diventava molto meticoloso, ed è stato così per tutta la sua carriera.”
Hai mai avuto la possibilità di incontrare e parlare con Niki Lauda?
“Sì, l’ho incontrato due anni fa al Gran Premio del Belgio mi pare. Abbiamo parlato un po’ e mi è parsa una persona molto gentile e affettuosa. Mi ha raccontato alcune storie su mio papà che però non è il caso di rivelare! (ride).”
Corri in GT da diversi anni e sappiamo che le preferisci alle Formula 1. Come tuo padre non ami la prevalenza della vettura sull’abilità del pilota, credi che l’introduzione di componenti standard potrebbe aiutare la categoria in questa prospettiva?
“In realtà non saprei. Credo che in Formula 1 bisognerebbe puntare a costruire le vetture più veloci del pianeta, con l’introduzione di componenti standard non ci si muoverebbe in quest’ottica. La Formula 1 sta diventando un po’ noiosa perché ci sono regolamentazioni troppo ristrette, troppe penalità, e anche i motori non si stanno sviluppando nella direzione giusta, i fan vogliono monoposto rumorose! Andare a rendere più simili le vetture non risolverebbe il problema a mio avviso.”
Sei notoriamente un ambientalista e ti piace il concetto della Formula E, una categoria a zero emissioni. Pensi che il futuro del motorsport possa essere elettrico?
“E’ possibile! Sono sicuro che diventeranno il futuro in quanto a mezzi di trasporto, l’elettrico soppianterà il combustibile. Mentre per le competizioni non saprei, nella mia categoria in particolare i nostri motori a combustione interna non hanno questo impatto a livello di inquinamento.”
Vi lasciamo anche alcune fotografie dei meravigliosi dipinti in tema Formula 1 presenti all’evento:
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