Mentore e padre autoritario, la storia dietro alla maturazione di Max Verstappen nel racconto di Jos: “Farebbe la differenza ovunque, la Ferrari lo sapeva”.
L’infanzia di Max Verstappen non è stata come quella di un bambino qualunque. La pista, che lo volesse o no, è entrata a far parte ben presto della sua vita per poi non lasciarlo più. Meriti (e colpe) di una formazione rigida ma, a suo dire, necessaria, se li prende Jos, padre di Max
In una bella intervista con La Gazzetta dello Sport, Verstappen Sr. ha raccontato i segreti dietro al successo del figlio. Nel ricordare gli inizi in Formula 1 di Max, Jos ha rivelato che il primo a cercare il due volte campione del mondo fu Toto Wolff.
“Andammo a casa sua a Vienna”, racconta Jos. “Ne discutemmo seriamente, ma non credo che Toto lo avesse seguito molto nei kart e sapesse davvero quanto fosse speciale Max, altrimenti lo avrebbe messo sotto contratto a occhi chiusi, persino senza un programma junior [la Mercedes all’epoca non ne aveva ancora uno ndr.]”.
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Ad accaparrarsi l’ancora minorenne Verstappen è poi stata Red Bull. Gran parte dei meriti sono da riconoscere all’intuizione di Helmut Marko, ma anche al carattere, deciso sin da allora, di Max.
“Incontrammo Helmut nel 2014, ad Hockenheim. Salimmo sul motorhome della Red Bull e ci unimmo alla tavolata. Helmut disse: “Ho solo venti minuti”. Max, che di anni ne aveva 17, rispose: “Sono più che sufficienti”. Allora Helmut non perse tempo: “L’anno prossimo voglio questo ragazzo su una Toro Rosso in F1”. L’accordo era fatto”.
Verstappen e l’interesse della Ferrari
Jos Verstappen ha poi rivelato che il figlio Max è stato anche nei radar di Maranello. In Ferrari, infatti, pare rimasero colpiti dal talento dell’olandese sin dal primo anno in F1.
“Ci cercarono dopo il primo anno in F1 di Max”, conferma Jos. “Con l’attuale dirgienza, però, non abbiamo mai parlato. Adesso Max ha tutto alla Red Bull, una macchina ed un team competitivi, non avrebbe senso cambiare. Tuttavia, ovunque dovesse andare in futuro farebbe la differenza, se circondato dalle persone giuste”.
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