Robert Kubica è tornato a parlare dell’occasione persa con la Ferrari, quando avrebbe potuto correre in F1 per il team di Maranello.
Robert Kubica e la Ferrari: non è più il segreto di Pulcinella. Nel 2011, il polacco, che oggi corre nel WEC, era stato contattato dalla scuderia di Maranello per diventarne uno dei piloti.

Poi, il destino ha cambiato tutto. Non a caso, lo abbiamo inserito tra i piloti di Formula 1 più sfortunati di sempre. Quell’incidente quasi mortale in rally, dove ha rischiato di non farcela, e la sua vita ha preso un’altra strada.
Sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, Kubica ripercorre quel sogno irrealizzabile con la Ferrari e di quella line up piloti che non si è mai concretizzata. Infatti, se le cose fossero andate diversamente, il polacco sarebbe diventato compagno di squadra di Fernando Alonso.
“Io e Alonso alla Ferrari? Ho sempre stimato Fernando e lo stimo ancora tantissimo”, dichiara Robert. “Quando correvamo in F1 la stima era reciproca.”
Sebbene “battere Fernando con la stessa macchina non sarebbe stato difficile”, Kubica ammette che gli “sarebbe piaciuto vivere questa sfida. La pensiamo alla stessa maniera su tante cose e avere due piloti che vanno d’accordo nel box è un vantaggio per un team”.
E che coppia potevano essere? “Ad alto rischio”, commenta. “Credo che in realtà avremmo fatto grandi cose assieme. Lo scenario per il futuro doveva essere questo.”
Come sappiamo, ciò non è mai avvenuto. Oggi, Robert Kubica ha scelto di avventurarsi in un’altra sfida. E, in un certo senso, ha avuto modo di realizzare quel sogno. Infatti, quest’anno il pilota correrà con la Ferrari del Team Af Corse nel WEC.
Prossimo ai quaranta, il classe ’84 non ha intenzione di smettere di correre: “Ho avuto la grande fortuna che la mia passione sia diventata il mio lavoro. Ogni anno sento ancora lo stesso amore per il motorsport”, afferma alla Gazzetta.
Se un giorno dovesse scendere dall’auto e non svolgere più questo lavoro? “Mi fa paura. Sono un pilota, voglio gareggiare, sto bene dove mi trovo adesso, per questo c’è il rischio che vada avanti a correre ancora parecchi anni”.
Crediti immagine di copertina: Sutton
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