Quello andato in scena al Gran Premio di Inghilterra è un duello che verrà ricordato a lungo e che sarà considerato probabilmente come uno dei migliori di sempre.
Il prologo dello scontro titanico di Silverstone tra Charles Leclerc e Max Verstappen era andato in scena due settimane prima in Austria. Dopo anni passati a prendersi a sportellate con i kart, i due si sono ritrovati per la prima volta in lotta per la vittoria di un Gran Premio di Formula 1. L’olandese ha superato di prepotenza il monegasco a tre giri dal termine andando a cogliere il successo, ma la tensione tra i due nel dopogara era palpabile.
In Gran Bretagna entrambi partivano dalla seconda fila, con Leclerc ancora una volta davanti a Verstappen. Dopo alcuni giri di studio, l’olandese si è fatto vedere per la prima volta negli specchietti di Leclerc alla decima tornata, alla staccata dell’ultima chicane. Al giro successivo i due sono arrivati appaiati in curva 3: incrocio di traiettorie, Verstappen affianca Leclerc all’esterno della curva Loop, ma Charles non ci sta e accompagna con decisione l’olandese sul cordolo, quasi a restituire la ruotata ricevuta al Red Bull Ring.
Il duello continua per altri tre giri, fino al momento del pit stop, con i due che rientrano contemporaneamente. Il duello tra i piloti diventa anche una sfida tra i meccanici, con gli uomini della Red Bull che sono più rapidi di pochi decimi dell’equipaggio di Maranello.
Verstappen e Leclerc affiancati anche in corsia box
Leclerc e Verstappen si ritrovano quindi appaiati in pit-lane, con Max che ha la linea interna e può guadagnare momentaneamente la posizione, ma solo per pochi metri. Leclerc infatti si rifà vedere all’interno di curva 4, Verstappen allarga leggermente per precauzione, ma con le gomme fredde finisce fuori traiettoria.
Charles si riprende dunque il terzo posto e nel difendersi dall’olandese nel rettilineo successivo, accompagna la Red Bull dell’avversario sul cordolo in staccata alla curva Brooklands, con Verstappen che quasi va a tamponare la Ferrari nell’incrocio di traiettoria. Non sarebbe passato un foglio di carta tra le due vetture né tantomeno tra la Red Bull e l’erba, ma non è che l’inizio.
Al 18° giro infatti Leclerc è costretto a proteggere l’interno a Brooklands e i due incrociano nuovamente la traiettoria. Verstappen esce largo dalla Luffield sollevando anche della ghiaia, ma grazie alla scia riesce ad affiancare la Ferrari numero 16 all’esterno della Copse a oltre 300 km/h, senza riuscire però a portare a compimento il sorpasso. La lotta tra i due continua, con la Red Bull che rimane in scia della Ferrari nella sezione Maggotts and Becketts.
Grazie al DRS Verstappen tenta quindi nuovamente il sorpasso sull’Hangar Straight con una manovra sospesa su un filo tra il disastro e il successo. Leclerc si porta a centro pista, ma Max si infila lo stesso tra lui e il limite della carreggiata, con due ruote a filo dell’erba e altre due a 1 mm da quelle della Ferrari a oltre 330 km/h. Verstappen si riesce dunque a portare davanti, ma Leclerc allarga la traiettoria e contro sorpassa l’olandese all’esterno della Stowe, con i due che arrivano nuovamente all’incrocio alla staccata successiva.
La Safety Car ribalta la situazione
A questo punto interviene la Safety Car per il fuori pista di Giovinazzi e grazie alla maggior prontezza dei propri strateghi, nel giro di soste Verstappen guadagna la posizione su Leclerc. Charles però non si arrende e alla ripartenza approfitta di un largo di Verstappen alla Luffield, ne prende la scia e i due percorrono la Copse affiancati per la seconda volta in sei giri, ma questa volta è Max a uscirne in testa.
La conclusione, forse l’apice del duello, avviene alla ventiquattresima tornata: Verstappen protegge l’interno all’ultima chicane, ma Leclerc lo aggira all’esterno e lo affianca. I due finiscono ruota contro ruota nel cambio di direzione, ritrovandosi entrambi ad accelerare nella via di fuga esterna, attraversando dossi e cordoli, ma è l’olandese della Red Bull a spuntarla.
Il duello migliore di sempre? Verstappen Leclerc
I due piloti di Ferrari e Red Bull hanno dimostrato ancora una volta la loro classe immensa, perché per lottare come hanno fatto loro a oltre 300 km/h ci vogliono nervi di acciaio, coraggio, rispetto dell’avversario e un pizzico di follia. Non si può stabilire se sia stato il miglior duello di sempre sulla base dei gesti tecnici: così come è impossibile affermare chi sia stato il pilota più forte di tutti i tempi a causa della grande evoluzione delle vetture e dei tracciati, allo stesso modo non si può dire in quale duello si siano viste le azioni più ardite. L’unico metro di paragone possibile delle sfide in pista quindi è quello delle emozioni che esse hanno suscitato.
Il duello tra Verstappen e Leclerc è stato talmente intenso da far passare quasi in secondo piano la bellissima sfida per la prima posizione tra le due Mercedes. Le ruotate di Silverstone verranno ricordate a lungo, così come il duello Villeneuve-Arnoux di Digione del ’79, la difesa di Senna da Mansell a Monaco nel ’92, lo scontro Hakkinen-Schumacher a Spa nel 2000, i duelli del Kaiser a San Marino con Alonso nel 2005 e 2006 e con Hamilton a Monza nel 2011 o ancora la lotta per la vittoria in Bahrain tra Lewis e Rosberg nel 2014. L’importante è non trattenersi dal celebrare la sfida di Silverstone solo perché non è ancora stata consacrata dal tempo. Bisogna saper riconoscere un bello spettacolo quando se ne vede uno, per non correre il rischio di perdere la capacità di apprezzare il presente e di farlo solo quando ormai è troppo tardi.
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