A pochi giorni dall’ufficializzazione del GP del Vietnam nel 2020, sono iniziati i dubbi su quali circuiti non ospiteranno più le gare. Nel 2019 scadrà il contratto dei circuiti di Hockenheim, Barcellona, Città del Messico, Silverstone e Monza; questi ultimi due non hanno nascosto il desiderio di voler che le tasse per ospitare le gare diminuiscano.
Il direttore commerciale della F1, Sean Bratchers ha mandato un avvertimento ai circuiti che hanno fatto la storia dello sport, come Silverstone e Monza, ricordando che i Gran Premi nei suddetti circuiti non sono essenziali nel calendario.
Liberty Media è consapevole che queste tasse siano la fonte di guadagno principale per la F1 e ha cercato di aumentare le gare da 25 a 21 tappe. Uno dei new entry, sarebbe stato il GP di Miami, ma l’idea è rimandata a data da definirsi. I vari team hanno comunque fatto presente di essere in disaccordo con l’aumento delle tappe.
Silverstone ha iniziato la negoziazione dal 2017, ma sembra che quella del 2019 sarà l’ultima edizione. Vorrebbero continuare con la tradizione, ma i costi da sostenere sarebbero troppo alti. Bratches ha commentato che non si faranno scrupoli a sostituirlo con un’altra location, anche se il GP inglese è ormai di abitudine.
“Silverstone è stato il primo GP, ma è bene ricordare che in 68 edizioni in Inghilterra, è stato ospitato anche a Brands Hatch, il che significa che nulla è immutabile in questo sport. Ci piacerebbe preservare circuiti iconici e importanti per i fans come Spa, Silverstone e Monza, ma pensiamo comunque anche al fattore business.
Poi abbiamo anche un occhio di riguardo verso i circuiti cittadini e e quelli misti città-parco come Melbourne, Montreal e Città del Messico. E poi per quelli creati appositamente per le gare come Austin, Bahrain e Shanghai.
Al momento ci stiamo occupando di far risaltare sempre più quelli cittadini come Singapore, Monaco e Baku e la novità del Vietnam. Le città sono facilmente raggiungibili e ci permettono di far avvicinare sempre più fans.”
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