Formula 1

F1 | La FIA continua a perdere pezzi: arriva un altro importante licenziamento

Per F1 e FIA è un periodo di forti scossoni interni: dopo il licenziamento del direttore di gara Niels Wittich, ne arriva un altro molto importante.

Sono settimane ad alta tensione per la F1 e la FIA stessa. Dopo il clamoroso licenziamento del direttore di gara Niels Wittich, sostituito poi da Rui Marques (che ha fatto il suo debutto nel GP di Las Vegas), arriva un altro addio importante.

Secondo quanto riporta il DailyMail, il presidente FIA Mohammed Ben Sulayem ha allontanato un altro membro storico della Federazione.

Tim Mayer licenziato – Credits: Getty Images

Tim Mayer, figlio del co-fondatore della McLaren Teddy Mayer, nonché una delle figure più rispettabili nello sport, non è stato più chiamato a far parte dei commissari di gara. Questo allontanamento sarebbe avvenuto prima del GP del Messico, quindi il mese scorso.

Interessante notare come Mayer, 58 anni, lavorava con gli organizzatori del GP di Austin. Al termine della gara ci fu un episodio controverso legato a una pericolosa invasione di pista da parte di circa 200 tifosi, che sollevò non poche critiche.

L’antefatto di Austin

Dopo quanto accaduto, il circuito COTA è stato multato di 500mila euro. Solo 150.000 di euro sono stati imposti. I restanti 350.000 di euro sono sospesi fino alla fine del 2026, a condizione che prima di tale data non si verifichino eventi simili.

In quell’occasione, il gruppo di tifosi era riuscito a scavalcare le recinzioni del rettilineo principali mentre le vetture erano ancora in pista per effettuare il giro di rientro. Al momento dell’accaduto, Mayer non faceva parte dei commissari, ma era in circuito per rappresentare la US Race Management. Per questo motivo fu convocato per discutere dell’invasione di pista.

Secondo il Daily Mail, gli organizzatori di Austin hanno riportato l’episodio a Ben Sulayem, esprimendo commenti che lo avrebbero fatto infuriare.

Tim Mayer è stato commissario di gara per quindici anni.

Crediti immagine di copertina: Getty Images

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