La pausa invernale porta con sé idee e suggestioni fra le più bizzarre: e si usassero l’IA al posto dei piloti di F1, per la sicurezza?
IA al posto dei piloti di F1 per favorirne la sicurezza. È questa l’ultima (folle) idea della lunga pausa invernale. Un’idea trasversale al mondo dello sport, visto in difficoltà nello stare al passo coi tempi. Se la spinta verso l’Intelligenza Artificiale e il progresso tecnologico dovesse raggiungere vette tuttora inimmaginabili, allora sarebbe poi così impensabile vedere delle corse interamente “simulate“?

Partiamo con un tema che sta a cuore ad ogni tifoso e addetto ai lavori: la sicurezza. In Formula 1, questa viene discussa con grande attenzione, persino troppa, agli occhi di qualcuno. Basti pensare al caos delle bandiere rosse in Australia, ad esempio; all’utilizzo quasi assente delle gomme full wet, perché sul bagnato “estremo” si preferisce non correre; alla scelta dell’asfalto al posto della ghiaia per le vie di fuga.
Non manca il rovescio della medaglia, e questo 2023 ce ne ha dati tanti esempi: il caldo asfissiante del Qatar che quasi oscura la questione cordoli piramidali; il tombino di Las Vegas, che ha devastato la monoposto di Carlos Sainz, rischiando persino di ferire il pilota; il caso “Spa-Francorchamps“, che ha visto i piloti dibattere a lungo sulla sicurezza del tracciato belga.
Mentre il Circus cerca di risolvere le proprie contraddizioni, dalla rivista City A.M. arriva una proposta che proietta il motorsport in un futuro lontano (ma non troppo): far correre l’Intelligenza Artificiale al posto dei piloti. Costruire degli avatar virtuali, con le proprie personalità e le proprie interazioni con il pubblico, per sostituire le persone fisiche nell’abitacolo.
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Se, a primo impatto, può sembrare un’immane assurdità, va detto che competizioni driverless esistono già oggi. Vi dirò di più: gli italiani eccellono in queste competizioni. Proprio quest’anno, il team del Politecnico di Milano ha vinto l’Indy Autonomous Challenge, la più prestigiosa gara per vetture da corsa a guida autonoma. Non è impossibile pensare che la tecnologia possa affinarsi al punto dall’essere testata su una F1.
La fantascienza entra in gioco nel prevedere che, un giorno, i tifosi sceglieranno di seguire dei campionati basati sull’IA piuttosto che le corse tradizionali. Quel che oggi pare assurdo, però, fra un secolo potrebbe non esserlo. Per quanto i più tradizionalisti di noi possano opporsi, nessuno può dire con certezza se i nostri pronipoti tiferanno Max Verstappen Jr o una sua versione virtuale.
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