La Mercedes ha vinto, con quattro gare d’anticipo, il Campionato Costruttori 2019. Toto Wolff ha voluto dedicare la vittoria all’ex direttore non esecutivo scomparso nel mese di maggio: “tutto questo è anche merito suo”. Mercedes Lauda
La Mercedes, con la vittoria in Giappone, ha eguagliato il record di vittorie della Ferrari dei primi anni duemila, per il maggior numero di titoli costruttori consecutivi. La Ferrari di Jean Todt e Michael Schumacher, vinse sei titoli di fila tra il 1999 e il 2004. Toto Wolff ha dichiarato che il team Mercedes non si sarebbe mai aspettato di ottenere un successo così prolungato, ma che molto del merito è stato di Niki Lauda.
“Quando abbiamo intrapreso il viaggio sei o sette anni fa, volevamo vincere gare più regolarmente e poi provare a lottare per un campionato”, ha affermato Toto Wolff dopo la gara. “E ora, sei anni dopo, vinciamo il nostro sesto titolo consecutivo. Non abbiamo mai pensato che ciò sarebbe stato possibile e sono incredibilmente felice per tutti coloro che hanno fatto parte di questo viaggio. Non è sempre stato facile, l’intero team ha lavorato sodo e abbiamo avuto la nostra giusta dose di momenti dolorosi, ma siamo sempre stati in grado di riprenderci. Tutti a Brackley e Brixworth hanno lavorato duramente per questo risultato e non potrò mai ringraziarli abbastanza. Inoltre non avremmo potuto farlo senza il continuo supporto di Daimler e Petronas, che sono sempre stati al nostro fianco.”
La dedica a Niki Lauda
Lauda ha svolto un ruolo importante nella squadra, anche incoraggiando Lewis Hamilton a unirsi a loro nel 2013. Da allora, grazie a questa scelta, l’inglese ha vinto quattro titoli piloti con la Mercedes, e si appresta a vincere il quinto.
“Questo sesto campionato è molto speciale e lo dedichiamo a Niki”, ha continuato Wolff. “È stato una parte così importante in questo progetto sin dall’inizio, e a tutti noi manca molto. Penso a lui ogni giorno e trovo ancora difficile credere che non sia più qui; continuo a chiedere a me stesso “Cosa direbbe Niki, cosa penserebbe?”. Oggi probabilmente avrebbe detto “congratulazioni per il sesto titolo, ma hai una sfida tra le mani per il prossimo anno”. Era il suo modo per assicurarsi che non fossimo mai compiacenti.”
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