Quella volta in cui Michael Schumacher predisse il futuro di Lewis Hamilton.
Lewis Hamilton è l’unico pilota di Formula 1 ad avere lo stesso numero di titoli di Michael Schumacher. Il kaiser ha vinto i suoi primi due mondiali con la Benetton, mentre i restanti cinque con la Ferrari nell’epoca di d’oro della scuderia italiana.
Hamilton ha invece conquistato il suo primo titolo con la McLaren, e gli altri sei con la Mercedes.
Quando il tedesco ritornò nel Circus, dopo il suo primo ritiro dalla Formula 1, il britannico non era più un rookie, ma aveva già un mondiale vinto alle spalle. Nel 2021 ha avuto l’occasione di poter battere il record di Schumi con l’ottavo titolo, che tuttavia non ha potuto agguantare per via della controversa gestione gara di Abu Dhabi – che ha invece incoronato Max Verstappen.
Da allora, Lewis Hamilton ha continuato a spingere, e crede fermamente di potersi rimettere in gioco per la lotta nel mondiale. Del resto, i record sono fatti per essere battuti. E anche Michael Schumacher lo sapeva.
Qualche anno fa, la BBC rese nota un’intervista del 2008 fatta proprio al tedesco. In quell’occasione, il giornalista gli chiese un’opinione sull’allora 23enne Lewis Hamilton, che aveva debuttato solo l’anno precedente in Formula 1.
“Lo valuto molto bene. Quello che ha fatto, in così poco tempo da quando è arrivato, lottando con Alonso lo scorso anno, ed era stato molto veloce… Parla da solo. Tuttavia, sono sempre un po’ preoccupato quando si discute se sia il migliore oppure no, e se faccia meglio di Felipe Massa… Credo che devi osservare le circostanze, che non sono sempre chiare dall’esterno”, aveva dichiarato nell’intervista
Alla domanda se ci fosse stato qualche pilota in grado di dominare così tanto, come lui aveva fatto in passato nell’epoca d’oro della Ferrari, e se Lewis Hamilton fosse quella persona, Michael Schumacher non aveva esitato a rispondere: “Assolutamente sì. I record sono fatti per essere battuti.”
Alla fine la sua profezia si è avverata. Lewis Hamilton ha vinto sette titoli di F1 rispettivamente nel 2008, 2014, 2015, 2017, 2018, 2019 e 2020.
Crediti immagine di copertina: Autore: Jens Büttner | Ringraziamenti: DPA/PA Images
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