Sergio Pérez è convinto che ci sia “un motivo” per cui gli altri piloti non hanno avuto un lungo rinnovo come lui in Red Bull.
All’indomani del suo rinnovo con la Red Bull, Sergio Pérez ha qualcosa da dire a proposito. Con questo biennale, il messicano farà sei stagioni al fianco di Max Verstappen, un vero record che nessun altro prima di lui aveva raggiunto.
Il team di Milton Keynes ha scelto la stabilità e la costanza a fronte di un cambiamento di rotta. Il candidato più prossimo era Carlos Sainz, ma le discussioni tra le due parti non si sono mai concretizzate. Inoltre, siamo sicuri che una line-up del genere avrebbe funzionato?
Prima di Pérez, in Red Bull ci sono stati Daniel Ricciardo, Pierre Gasly, che ha vissuto 12 gare da incubo prima di venire sostituito da Alexander Albon nel 2020. Riguardo al rinnovo, Pérez ha lasciato intendere che c’è una ragione dietro la scelta della Red Bull di riconfermarlo per altre due stagioni.
“Non penso che sia giusto da parte mia parlare di altri piloti, ma penso che ci sia un motivo: la Red Bull non è adatta a tutti”, ha dichiarato il messicano. “Ovviamente è piuttosto difficile essere compagni di squadra di Max. Sono sicuro che se avessi un compagno di squadra diverso brillerei di più, ma in questo momento è una grande sfida da affrontare.”
Elogiando Verstappen, Checo ha affermato “è un pilota molto completo, raramente commette errori. Si spinge molto oltre i confini.”
Pérez ha negato di essere stato messo sotto pressione per mantenere alto il suo livello, spiegando che quando si corre per un top team, è del tutto naturale:
“Penso che la Formula 1 ti metta sempre sotto pressione, indipendentemente dal fatto che tu abbia concluso un contratto o meno. Devi sempre farti vedere. La Red Bull, soprattutto, è un ambiente così. Può essere un po’ stressante condurre trattative mentre abbiamo così tanto lavoro da fare, specialmente nei weekend quando torniamo al simulatore”.
Crediti immagine di copertina: Red Bull Content Pool
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