È di poche ore fa la notizia che Verstappen avrà una guardia del corpo per il GP del Messico. In realtà, c’è un precedente che fa riflettere.
È di poche ore fa la notizia che Verstappen avrà una guardia del corpo per il GP del Messico. In realtà, c’è un precedente che fa riflettere.
Dopo gli animi caldi dei tifosi di Perez durante il GP di Austin, si è deciso di dare una mano a Verstappen in questo weekend di Città del Messico.
In vista del GP del Messico, ci sono preoccupazioni per la sicurezza del tre volte campione del mondo. Dopo i ‘boo’ e gli insulti ricevuti negli Stati Uniti, Helmut Marko ha affermato che il team si sente più sicuro ad avere alcune guardie che seguano il tre volte campione del mondo. “Max in realtà non le vuole ed è molto tranquillo, ma noi abbiamo una responsabilità nei suoi confronti. Vogliamo solo che sia al sicuro”.
In effetti, Max, alla domanda se fosse infastidito dagli insulti avversari ha affermato “Alla fine sono io che vado a casa con il trofeo, per me va bene”, ha rivelato Verstappen. Anche gli organizzatori del GP del Messico hanno già lanciato un chiaro messaggio ai fan: rispetto totale alla Red Bull e al suo campione mondiale.
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Le minacce non sono una novità
Questo astio nei confronti dell’eroe nazionale, Checo Perez, non è una novità per i messicani. Nel 2017, quando Checo era compagno di Ocon, anche al francese fu riservata un’accoglienza tutt’altro che piacevole. Ai tempi della Force India, infatti, il francese ricevette molte minacce di morte. “Ho ricevuto molte minacce di morte, ma ora ci sono persone che mi seguono e si occupano della mia sicurezza“, ha detto Ocon. “Per ora va tutto bene e spero che rimanga così per tutto il fine settimana del GP del Messico”. Perez, non si preoccupò delle minacce ricevute dal compagno, rispondendo che non gli sarebbe successo nulla.
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