F1 | La storia vera della scuderia Brawn narrata nella docuserie Disney+

Dal 15 novembre è disponibile la docuserie Brawn: Una Storia Impossibile di Formula 1 sulla piattaforma Disney+: ripercorriamo la storia vera del team.

Debutta Brawn: Una Storia Impossibile di Formula 1 su Disney+. La docuserie in quattro parti racconta la straordinaria storia di una Cenerentola del motorsport.

Nel 2009, dalle ceneri della Honda Racing Team, nasce la Brawn GP, scuderia fondata da Ross Brawn. Ex team manager della Ferrari, l’ingegnere realizzò l’impossibile: in quella stagione vinse sia il mondiale piloti (con Jenson Button) che il mondiale costruttori. Un’impresa che viene ricordata in questa docuserie, narrata e condotta da Keanu Reeves.

Credits: Disney+

L’attore americano si cala nei panni di intervistatore alle prese con alcune delle personalità più influenti nel mondo della Formula 1. Oltre a rivolgere domande ai diretti interessati – Brawn, Button e Barrichello – il divo hollywoodiano intervista gli avversari di allora come Christian Horner, Luca Cordero di Montezemolo e perfino Bernie Eccleston, ex boss della F1.

Quando tutto ebbe inizio

La storia della Brawn comincia nel 2008. E’ un anno di forti scossoni a livello economico: il mondo sta affrontando una delle più dure crisi finanziarie dal crollo della borsa del ’29. Anche il mercato della auto venne colpito. La Honda rischiava la chiusura e non avrebbe potuto gareggiare nel campionato di Formula 1 del 2009.

Invece di chiudere il team, che avrebbe comportato la perdita di 800 dipendenti, si decise di continuare a tener duro e lottare. Button e Barrichello rischiavano di terminare le loro carriere senza un altro ingaggio all’orizzonte. Bisognava solo cercare un acquirente.

Intanto il 2009 era iniziato e mancavano poche settimane all’inizio del Mondiale. L’unica opzione era Ross Brawn, che perfezionò l’acquisto della scuderia e la rifondò col nome di Brawn GP.

La scuderia da una sterlina

La Brawn GP venne soprannominata “la scuderia da una sterlina” perché un ex dirigente Honda confessò che il passaggio di proprietà era avvenuto attraverso la cifra simbolica di una sterlina. Ross Brawn era quindi effettivamente un dirigente del team.

La vettura, la Brawn BGP 001, era stata costruita in base a dei progetti Honda già pianificati. La monoposto si presentò in gran parte bianca con strisce nere e gialle. Priva di sponsor, la Brawn montava un motore Mercedes ed era composta dagli ex piloti Honda, Button e Barrichello.

Fin dai primi test, la vettura sembrò più veloce dei top team (Ferrari, Red Bull), tanto da suscitare polemiche e perplessità. Vengono infatti avanzate presunte accuse di irregolarità al diffusore posteriore, che era ciò che la rendeva più competitiva.

Nel 2009, Jenson Button vinse 6 delle 17 gare della stagione, e ciò gli permise di conquistare il suo primo e unico titolo piloti. Rubens Barrichello ne vinse invece 2, chiudendo il mondiale in terza posizione.

Fine della storia

La favola della Brawn si concluse in quell’anno, quando fu annunciato che la Mercedes-Benz aveva acquistato il 75% delle quote della scuderia per una cifra di 170 milioni di dollari. Dalla stagione 2010, il team venne ribattezzato Mercedes GP e alla guida del team c’era ancora Brawn.

Button passò alla McLaren, dove rimase fino alla fine della sua carriera (2017); Barrichello fece due stagioni in Williams prima del ritiro dal Circus.

In quattro episodi su Disney+, Brawn: Una Storia Impossibile di Formula 1 ripercorre le sue origini, ma racconta anche quell’incredibile stagione 2009 attraverso i ricordi dei protagonisti.

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