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F1 | Da Miami a Singapore, Norris è ancora al punto di partenza

Lando Norris è riuscito a recuperare solo un punto a Max Verstappen in 12 gare.

Dagli USA all’Asia, passando per l’Europa. Un lungo percorso, iniziato a Miami ed arrivato a Singapore, in cui però Norris non è riuscito a dare una vera svolta a questo mondiale.

lando norris max verstappen sfida classifica mondiale piloti f1 formula1 2024 gp miami gp singapore
© Getty Images

Il pacchetto d’aggiornamenti portato in Florida ad inizio maggio ha migliorato tantissimo le performance della McLaren. Non è sicuramente un’eresia dire che, da quel momento, la MCL38 sia diventata, mediamente, la miglior monoposto in griglia. Eppure qualcosa non ha funzionato.

Un distacco immutato

Al termine della gara di Miami, prima vittoria in F1 di Lando, la classifica recitava: Verstappen 136, Norris 83. Erano dunque 53 i punti di distacco tra i due.

Dopo Singapore, con la terza vittoria stagionale del pilota McLaren, siamo tornati alla stessa situazione di quella gara spartiacque: Verstappen 331, Norris 279. Una differenza di 52 lunghezze.

In 12 gare Norris è dunque riuscito a recuperare solo un punto al campione del mondo in carica. Un numero che pare irreale se si ripensa a tutto quello che è successo in mezzo, ancora più irreale se si guarda la classifica costruttori.


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Il team papaya aveva lasciato la Florida lontano 115 lunghezze da Red Bull e 63 da Ferrari. Al termine della gara a Marina Bay, invece, la squadra di Woking guarda tutti dall’alto della classifica con 41 punti di vantaggio sul team austriaco e 75 su quello di Maranello. Si parla di un guadagno rispettivamente di 156 e 138 punti sui rivali nell’arco delle stesse 12 gare.

La superiorità della MCL38 è quindi evidente, perché allora non si vede nella classifica di Norris? Le risposte sono principalmente tre: Verstappen, la gestione McLaren e… Norris.

Tanti rimpianti per McLaren?

Nonostante le recenti difficoltà, Max Verstappen ha quasi sempre massimizzato il proprio risultato. L’olandese si è dimostrato intelligente e costante. Non ha mai cercato di “strafare”, portando a casa quello che la sua monoposto poteva offrire in quel momento.

La forza del campione del mondo in carica è fuori discussione. Tuttavia, da Miami a Singapore, ci sono altri fattori che hanno penalizzato Norris nella rincora al titolo.

Il primo lo si nota guardando il distacco tra il pilota inglese e Piastri in classifica mondiale: 42 lunghezze dopo Miami, 42 lunghezze dopo Singapore. In 12 gare, dunque, i due piloti papaya hanno raccolto lo stesso esatto numero di punti.

Questo “rubarsi” il bottino in casa, dovuto anche ad una cattiva gestione del ruolo di primo e secondo pilota, ha sicuramente aiutato Max a mantenere immutata la sua leadership.

Inoltre, sia gli errori di Norris, soprattutto in partenza, che quelli strategici al muretto, non hanno permesso al team papaya di massimizzare il risultato in molti weekend come Montreal, Barcellona, Silverstone e Monza.

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© Getty Images

Sei gare per sperare

A sei gare dal termine il gap da colmare è ancora ampio. Norris avrebbe bisogno di recuperare 8.7 punti a weekend a Verstappen per diventare campione del mondo.

I numeri non sono però dalla parte del britannico. Infatti, ad eccezione del ritiro di Max in Australia, il pilota McLaren non è mai riuscito e recuperare più di 8 punti al rivale olandese.

Il destino di Lando non è nemmeno più nelle sue mani. Grazie al giro veloce di Ricciardo a Singapore, criticato anche da Zak Brown ed Andrea Stella, a Verstappen “basterà” chiudere sempre secondo per laurearsi campione.

Inoltre ci sono le Sprint Race che, al momento, pendono dalla parte di Max. Sono infatti 24 punti conquistati nella gare veloci, contro i soli 9 di Lando.

Insomma, a meno di clamorosi ritiri, la rimonta pare molto difficile. Naturalmente, sia Norris che la McLaren sperano di non doversi mangiare troppo la mani a fine stagione.

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