In occasione del 51° compleanno di Michael Schumacher, leggiamo le sue frasi più famose, in particolare sui suoi rivali e sul suo stile da pilota. Michael Schumacher frasi
Michael Schumacher ha lasciato il segno in Formula 1. Al momento, Schumi è il pilota con più titoli mondiali (7), più vittorie (91) e podi (155) in F1. Michael Schumacher frasi
Tuttavia, non ricordiamo il Kaiser solo per le sua bravura in pista, ma anche per le sue parole: abbiamo selezionato alcune sue frasi famose.
Le persone conosciute nel paddock
Parole al miele di Schumi nei confronti di Sebastian Vettel: “Sebastian è un tipo fantastico e un grande pilota che in questo momento ha il vento contro. È un processo di apprendimento. Per essere un buon campione bisogna anche saper perdere. Solo dopo si ottiene più rispetto e si impara a godere veramente dei successi“. Parole che Seb oggi vorrebbe tanto sentirsi dire nuovamente come stimolo per superare definitivamente due annate difficili.
Tanto rispetto anche nelle parole spese su Fernando Alonso, che lo battè nella corsa al titolo nel 2006: “Fernando Alonso è il migliore. Sta superando se stesso. Ci sono dei momenti in cui tutto gira a tuo favore, ma lui si è conquistato questa posizione”.
Schumacher ha parole positive anche nei confronti dall’Avvocato Gianni Agnelli: “Orgoglioso di averlo conosciuto. Ogni volta mi colpivano la competenza e la curiosità che aveva per la Ferrari, per la Formula 1 e per il calcio e la sua sensibilità per i problemi del mondo“.
Essere un pilota secondo Michael Schumacher
Un vero campione del mondo, secondo Schumacher, deve aver vinto con la tuta rossa: “Non sei un vero campione del mondo finché non vinci con la Ferrari”.
Il Kaiser ha espresso un giudizio anche su se stesso: “Non sono una leggenda. Sono un tipo fortunato che era al posto giusto al momento giusto”.
Ci si possono fissare tanti obiettivi prima di una gara: la vittoria, un podio, i punti… ma per Michael Schumacher, ce n’è uno da fissare prima degli altri: “Per prima cosa devi arrivare al traguardo”.
A volte, ci si può accontentare… ma è proprio l’accontentarsi la paura dei grandi piloti, specialmente di Schumi: “Essere un semplice pilota non è la mia ambizione. Non è il mio stile”.
Infine, una frase che rappresenta al meglio la sfida che sta affrontando Schumi: “Ho sempre creduto che non ci si debba mai, mai arrendere e continuare a lottare anche quando c’è una piccola, piccolissima chance”.
I ritiri ed il ritorno
Il primo ritiro è stato probabilmente il più duro per Schumacher. Lasciare la Ferrari è stato come lasciare la propria famiglia: “Decidere di smettere è stato difficile anche per i miei amici della Ferrari, significa non lavorare più con loro ma questo giorno doveva arrivare”.
Ricaricate le batterie, Schumacher si rimette in gioco e spiega la sua felicità: “Alla fine del 2006 ero semplicemente stanco e non avevo più energie. Dopodiché ho potuto di nuovo fare il pieno di energia, correndo in moto e con i kart. E quindi ho accettato l’offerta di Ross Brawn. Mi sento come un ragazzino di dodici anni che saltella in giro“.
Parole dolci verso la Mercedes, che lo accolse e puntò su di lui nel 2010: “La Mercedes ha vinto i titoli piloti e costruttori la scorsa stagione. Con un partner così forte come Mercedes Benz il nostro obiettivo può solo essere di lottare per il Mondiale. La concorrenza sarà molto forte, ma mi emoziona il fatto di esserci anche io. Il collo non è più un problema, mi sento pronto. Mi sento come un ragazzino di 12 anni. La Mercedes rappresenta per me una nuova sfida personale e sportiva”.
Bisogna lasciare in grande stile, senza motivazioni è inutile continuare: “Anche se sono ancora in grado di competere con i migliori piloti, a un certo punto è giusto fermarsi e dire addio. Durante il mese scorso ho riflettuto molto, non ero sicuro di avere le giuste motivazioni e l’energia necessaria per correre ancora. Non è nel mio stile andare avanti se non sono al 100%, ora che ho deciso mi sento più sollevato“.
Nessun rimpianto: Schumi è soddisfatto della sua carriera: “In questi vent’anni ci sono pure degli errori. Ma il vestito che indosso, nel mio animo, è bianco. Ne sono felice“.