Un altro anno di Sprint Race è passato per la F1 e i piloti si interrogano sulla validità del nuovo formato, con la paura di diventare la MotoGP.
“La F1 non deve diventare come la MotoGP“, questo il parere più forte espresso dai piloti, interrogati sulla questione Sprint Race. I weekend di gara Sprint continuano a dividere le opinioni di paddock e tifosi, con dubbi legati sia al formato che alla valenza stessa di questi appuntamenti alternativi. E c’è chi, ormai, la prende con sarcasmo.

Il GP del Brasile segna l’ultimo Sprint Weekend dell’anno. Sono stati sei gli appuntamenti che hanno visto correre la gara del sabato: Azerbaijan (vinta da Sergio Perez), Austria e Belgio (vinte da Max Verstappen), Qatar (vinta da Oscar Piastri), Stati Uniti e San Paolo (ancora Max Verstappen). Visto il numero di Sprint Race vinte, ci si aspetterebbe un supporto al formato almeno da parte del Campione olandese. E invece no.
Max Verstappen si conferma uno dei più convinti oppositori delle gare sprint, ma questa volta ci aggiunge un pizzico di sarcasmo: “Oh sì, [le Sprint Race] sono state fantastiche. Davvero divertenti. Sono così eccitato di correre un’altra Sprint Race. Davvero non vedo l’ora“, il tutto condito da un’espressione che proprio non riusciva a restare seria, in conferenza stampa.
Insomma, questa “garetta” piace?
Se il pubblico è più complesso da sondare, il parere dei piloti può essere più indicativo. Lance Stroll, ad esempio, con una certa svogliatezza, risponde che non gli importa davvero, ma “in alcuni weekend sembra ci siano troppe Prove Libere“. Una posizione condivisa da Valtteri Bottas, che sottolinea come le prove siano noiose, a volte.
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“Qualcuna mi è piaciuta, penso ci sia spazio per farne una manciata durante l’anno, magari cambiando qualcosina – spiega Daniel Ricciardo – Io preferisco comunque i weekend normali. In una stagione di 23 o 24 gare, qualche Sprint Race può favorire lo spettacolo, ma non vorrei si finisse per fare come la MotoGP e avere queste gare ogni weekend“.
Il parere di Ricciardo viene poi condiviso anche da Lewis Hamilton, che si dice a favore dell’ordine di griglia invertito, Charles Leclerc e Carlos Sainz. Lando Norris, infine, sottolinea come possano essere funzionali per regalare spettacolo ai tifosi. Una cosa, però, emerge: il sabato va cambiato e, con tutte le probabilità, così sarà.
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