Charles Leclerc e Max Verstappen, due nomi che si ripetono con sempre maggior frequenza negli ultimi giorni. I due giovani talenti non sono il futuro della Formula 1, ma un bellissimo presente che si pone affianco a quello della rivalità tra due veterani quali Sebastian Vettel e Lewis Hamilton.
Verstappen e Leclerc però con ogni probabilità saranno i protagonisti indiscussi anche della Formula 1 di domani, quando i loro colleghi più esperti diranno inevitabilmente addio alle corse.
Il loro incontro in pista in Austria è stato il primo in Formula 1, ma non nelle loro carriere. I due sono rivali sin da quando si affrontavano sui kart a suon di sportellate. Il loro duello sulle colline stiriane ha riacceso i cuori degli appassionati dopo alcuni Gran Premi alquanto soporiferi.
Al termine di una gara tiratissima senza alcun tipo di interruzione, i due si sono confrontati durante tre giri ad altissima tensione a suon di finte, incroci di traiettoria, staccate e controsorpassi.
Il loro confronto al Red Bull Ring è stato probabilmente solo un assaggio di altri che vedremo ancora in futuro. Quali sono dunque le caratteristiche che identificano i due fenomeni di Red Bull e Ferrari? Cosa li accomuna e cosa li differenzia invece l’uno dall’altro?
Max: un cocktail di genio e sregolatezza
Max Verstappen sembra incarnare il prototipo del pilota tutto istinto, ma dietro alle vittorie dell’olandese si nasconde ben altro.
La carriera dell’olandese è stata caratterizzata dalla precocità: a 17 anni il debutto su una Formula 1 e a 18 quello su una Red Bull con annessa vittoria. Max sembra non aver bisogno di un periodo di apprendistato: entra in un abitacolo e inizia sin da subito ad andare forte.
Più volte nella sua carriera ha dato prova di saper unire un ritmo gara insostenibile per gli avversari ad una gestione gomme esemplare. Basti ripensare al modo con cui ha dominato le ultime due edizioni del GP del Messico, alla sua performance in Brasile nel 2018, alla rimonta ad Austin nella passata stagione che lo ha portato dalle retrovie fino al podio o ancora al Gran Premio d’Austria del 2018, quando a differenza delle Mercedes e della Red Bull gemella del suo compagno di squadra non ha sofferto di blistering agli pneumatici.
La costanza in gara si sposa con una notevole predisposizione per i sorpassi e un feeling con la pioggia come se fosse il suo habitat naturale. Molti ricordano la straordinaria partenza in Cina nel 2017 o la performance in Brasile sotto al diluvio nel 2016, tanto da innescare subito dei paragoni, forse precoci, con Ayrton Senna.
Il carattere, un’arma a doppio taglio
Il carattere di Verstappen è dominato da una determinazione senza uguali, che però a volte si è rivelata essere un’arma a doppio taglio. Se da un lato lo porta a essere consistentemente al limite delle sue possibilità in ogni weekend di gara, a volte l’eccessiva aggressività gli ha impedito di ottenere più di quanto avrebbe potuto. Il crash nelle FP3 a Monaco della scorsa stagione è forse l’esempio più emblematico, che ha portato l’olandese a maturare dopo ben 4 anni di Formula 1. Una maturità che però forse deve ancora arrivare del tutto. Sì, perché nel recentissimo Gran Premio d’Austria, Verstappen ha nuovamente peccato di ingenuità. Con il ritmo mostrato in gara e altri 3 giri a disposizione, Max avrebbe potuto tranquillamente sbarazzarsi di Leclerc senza essere costretto ad accompagnarlo fuori dalla pista, una manovra che, guardando alla severità dei giudici in occasioni analoghe, sarebbe potuta costargli la vittoria.
Rimane infine ancora un piccolo obiettivo da centrare per mad Max prima di poter dimostrare il suo vero valore: quella pole position che dopo 5 anni ancora deve arrivare.
Charles: la maturità fatta pilota
Anche Leclerc, come il suo giovanissimo rivale, ha dimostrato una grande capacità di adattarsi sin da subito a qualsiasi circostanza. Campione al debutto in GP3 e Formula 2, come l’olandese ha centrato la sua prima vittoria all’esordio in Red Bull, così il monegasco ha sfiorato la vittoria alla sua sola seconda gara in Ferrari.
Uno dei pregi più grandi di Charles è la sua forza mentale. Ha saputo reagire alle tragedie che hanno sconvolto la sua adolescenza, quali la scomparsa dell’amico Jules Bianchi e del padre. A circa una settimana dalla dipartita del papà, Charles era già in macchina a Baku per il weekend di Formula 2, andando a cogliere la vittoria. Il fatto di indossare a soli 21 anni la casacca più pesante del circus inoltre, quella della Ferrari, non sembra turbarlo affatto.
Se Verstappen ha lottato per anni contro la sua stessa foga, Leclerc è decisamente l’opposto. Vincere in due stagioni consecutive i campionati di GP3 e Formula 2 denota non solo un piede destro pesante, ma anche la capacità di fare risultato, di marcare punti pesanti quando le circostanze non permettono di ottenere di più e di portare costantemente la macchina al traguardo.
La maturità di Leclerc sta emergendo anche in Formula 1. Dopo il suo errore nelle qualifiche di Baku, uno dei pochi dal suo esordio nella categoria regina, Charles ha subito voltato pagina, ammettendo candidamente di aver cambiato approccio in qualifica per essere più cauto, progressivo e capace di prevedere le evoluzioni della pista. L’umiltà e la capacità di imparare dai propri errori saranno le sue più fedeli alleate nei duelli futuri con Verstappen.
Pulizia di guida abbinata a manovre decise
Proprio la sfida in Austria con Max ha dimostrato ancora una volta la sua pulizia di guida e la sua maturità. Con la prima vittoria in palio a pochi chilometri dal termine, la dove molti altri campioni da giovani, tra cui lo stesso Verstappen, avrebbero perso la testa, Leclerc ha invece mantenuto la calma e con grande lucidità ha provato a reagire agli attacchi dell’olandese senza rischi eccessivi. Una piccola lamentela via radio per il contatto, un po’ di delusione nel dopo gara, ma senza esagerare. Il passaporto dice 21 anni, ma gli episodi descrivono un ragazzo molto più maturo.
Non bisogna farsi ingannare però dall’apparente gentilezza del giovane monegasco. Leclerc è capace anche di grandi rimonte e sorpassi da pelo. Senza rivangare ulteriormente i sorpassi su Norris e Grosjean a Montecarlo, basta riguardare la sprint race del weekend di Formula 2 in Bahrain nel 2017. Il monegasco fu l’unico a optare per un pit-stop, che lo fece precipitare al quattordicesimo posto a otto giri dal termine. Forte delle sue gomme fresche , Charles iniziò una rimonta a suon di sorpassi che lo vide conquistare la leadership proprio nel corso dell’ultimo giro.
Il futuro è oggi
Charles e Max fanno parte della generazione di piloti che con ogni probabilità andranno ad animare i prossimi mondiali di Formula 1. Altri ragazzi come Lando Norris, George Russell e Alex Albon stanno dimostrando in pista di poter dire la loro in futuro. In attesa che anche loro possano inserirsi nella lotta per la vittoria, non resta che godersi lo splendido confronto tra i due alfieri di Red Bull e Ferrari, Verstappen e Leclerc, due persone caratterialmente e stilisticamente agli antipodi, ma accomunati dalla stessa voglia di prevalere l’uno sull’altro.
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