Dichiarazioni dubbie di Verstappen dopo la penalità per il contatto con Leclerc: manovra premeditata? Cinque secondi non sono la soluzione.

Cinque secondi. Se ci fosse un premio per la penalità preferita dagli steward non vi sarebbe gara. E anche a Las Vegas i commissari si sono avvalsi di questa sanzione per punire Verstappen a seguito del contatto al via con Leclerc.
Decisione giusta? Sulla carta sì. E lo stesso olandese, nelle interviste post gara, si è preso la responsabilità dell’accaduto.
“Abbiamo frenato entrambi molto tardi. Io ero sullo sporco e non appena si esce dalla traiettoria l’aderenza è bassissima. Non volevo spingere Charles fuori pista ma non riuscivo a rallentare, continuavo a scivolare. Sul momento non ero contento della penalità, ma credo sia stata la scelta giusta“, ha commentato Verstappen.
Alla domanda se non fosse stato meglio cedere la posizione, l’olandese ha spiegato che si trattava di un’opzione poco sensata.
“Abbiamo scelto di restare davanti. Poi sono arrivati i cinque secondi. Non saprei dire cosa sia stato meglio, alla fine ho scontato la penalità per cui poco importa“.
Cinque secondi e cedere la posizione hanno lo stesso effetto? Non necessariamente.
Contatto Leclerc – Verstappen al via: manovra intenzionale?
Le dichiarazioni di Verstappen lasciano presagire che la manovra al via potrebbe non essere casuale. Più volte nel corso della stagione abbiamo assistito ad episodi simili. Piloti che considerano una penalità di 5 secondi meno onerosa rispetto a restare nell’aria sporca di una vettura più lenta. Spesso, infatti, si tratta di un ritardo recuperabile entro pochi giri a costo di un soprasso “irregolare”.
Quanto accaduto tra Russell e Piastri nel corso della Sprint ad Austin ne è un chiaro esempio. L’inglese è stato sanzionato per il contatto a curva 12 ma entro pochi passaggi aveva già messo ben oltre cinque secondi tra sé e l’australiano.
In quell’occasione, come nello scontro tra Leclerc e Verstappen al via, cinque secondi non sono stati la scelta giusta.
Cinque secondi di penalità: perchè sono la scelta sbagliata
Sicuramente la circostanza che, con gomma media, Ferrari fosse addirittura più veloce di Red Bull ha “attutito” le conseguenze della decisione degli steward. Ma se il contatto fosse accaduto nel corso dell’ultimo stint con i due a giocarsi la vittoria?
Verstappen aveva il passo per frapporre tra sè e Leclerc cinque secondi e il risultato della corsa sarebbe stato ancor più “falsato”.
Scambiare la posizione in pista avrebbe eliminato i dubbi sulla “correttezza” della penalità. invertendo la posizione si possono perdere più o meno di cinque secondi ma sicuramente il pilota che ha subito il torto tornerebbe subito in lotta.
Uno scambio in pista tra Leclerc e Verstappen avrebbe cambiato le cose? Verosimilmente no, ma non è questo il punto. Ciò non toglie, infatti, che gli steward dovrebbero valutare ogni singola situazione come a sé stante senza ricorrere in via incondizionata ai tanto amati cinque secondi.
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