Liberty Media replica duramente ai commenti del Presidente della FIA sul valore del Campionato di Formula 1.
Nella giornata di lunedì il sito specializzato Bloomberg ha riportato di un interessamento del fondo sovrano saudita all’acquisto della gestione commerciale della Formula 1. Non è chiaro se sia stata effettivamente avanzata un’offerta concreta a Liberty Media ma le proporzioni dell’affare sono parse fin da subito da capogiro, con cifre vicine ai 20 miliardi di dollari.
Nel tentativo di calmare le acque è prontamente intervenuto Mohammed Ben Sulayem, Presidente della FIA, definendo questa valutazione come “assolutamente esagerata”.
https://twitter.com/Ben_Sulayem/status/1617548572810960896
L’azione del numero uno della Federazione Internazionale, tuttavia, ha ottenuto l’effetto opposto rispetto a quello sperato.
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La risposta di Liberty Media: “FIA danneggia la Formula 1”
Con una lettera indirizzata alla FIA, infatti, Liberty Media e Formula 1 hanno accusato la Federazione di aver avanzato osservazioni “inaccettabili” sul valore del campionato.
“Tali riflessioni oltrepassano i limiti di mandato della FIA così come qualsiasi diritto contrattuale”, scrive la società a capo della F1.
“La FIA verrà considerata responsabile di eventuali danni subiti da Liberty Media”, si legge inoltre.
I legali di Formula 1 e Liberty Media sostengono, infatti, che: “La F1 ha diritto esclusivo di sfruttare i diritti commerciali del Campionato”.
Quanto alla Federazione, invece: “dovrebbe impegnarsi a non pregiudicare lo sfruttamento di tali diritti in alcun modo. Qualsiasi commento su società quotate in borsa rischia di causare importanti danni agli investitori nonché risvolti sul lato normativo”.
A poco più di un mese dall’inizio della stagione 2023, la questione pare di seria rilevanza. Non è la prima volta, peraltro, che Liberty Media si trova in disaccordo con l’operato di Ben Sulayem.
La gestione delle corse da parte della Federazione ha già creato più di un malcontento tra i proprietari di Formula 1 e i commenti del numero uno della FIA non fanno che rendere ancor più distanti due entità che dovrebbero lavorare all’unisono, soprattutto in un periodo di grande espansione come quello che la F1 sta vivendo negli ultimi anni.
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