La strana richiesta dell’Olanda a Sauber: il team deve presentarsi al GP di Zandvoort con un altro nome. E c’è una motivazione.
Il team Sauber sarà obbligato a cambiare nome per il GP d’Olanda. La Formula 1 torna dalla pausa estiva a Zandvoort, ma il governo del paese si sta muovendo per impedire alla squadra svizzera di utilizzare il suo consueto nome.
Cerchiamo di capire cosa sta succedendo e il perché di questa strana richiesta.

Secondo il sito web dell’Arabia Saudita, l’organismo di governo ha “ordinato all’organizzazione della Formula 1 a Zandvoort, al Gran Premio d’Olanda e alla scuderia Sauber di non pubblicizzare il fornitore di gioco d’azzardo illegale Stake durante le gare di Zandvoort”.
Nel comunicato si legge inoltre: “Nonostante le misure adottate da Stake, il Ksa [autorità olandese per le scommesse, la Kansspelautoriteit, ndr] vede ancora la partecipazione di giocatori olandesi.”
“L’Arabia Saudita ritiene pertanto indesiderabile che il gioco d’azzardo illegale venga pubblicizzato in occasione di un evento olandese della portata e delle dimensioni della Formula 1″, prosegue. “Anche perché l’evento attira molta attenzione tra i gruppi sensibili (minori e giovani adulti).”
Pertanto, il consiglio di amministrazione della Ksa “ha quindi chiesto con urgenza sia alla Sauber che all’organizzazione del Gran Premio d’Olanda di non correre con il nome Stake e di non fare pubblicità per questo fornitore.”
La pubblicità del gioco d’azzardo non è illegale nei Paesi Bassi. Stake, però, non ha la licenza nel paese ed è quindi un sito web illegale da usare. Come tale, la società è stata bloccata in Olanda.
Tuttavia, il governo olandese vede ancora casi di utenti olandesi che accedono al casinò online. Ecco perché ha chiesto alla F1 e al team stesso di non promuovere il sito web.
Stake è stata lanciata con il nome Kick Sauber all’inizio della stagione. La pubblicità del gioco d’azzardo è vietata in Australia, Spagna e Belgio. L’ultimo paese nel calendario della F1 che richiederà il cambio di nome sarà probabilmente il Qatar.
Crediti immagine di copertina: F1InGenerale
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