Il team principal della Ferrari, Maurizio Arrivabene, ha concesso un’intervista esclusiva al giornale nazionale Autosprint nella settimana di pausa tra il Gran Premio di Monza e quello di Singapore, raccontando a 360 gradi tutte le sue sensazioni su questo campionato di F1. Arrivabene intervista
Il Team Principal della Ferrari, Maurizio Arrivabene, spesso viene dipinto agli occhi degli altri come una persona schiva e dai difficili sorrisi. In realtà, è un uomo risoluto e coraggioso che sulle spalle il grande onore e dovere di guidare una squadra;– la squadra automobilistica per eccellenza del mondo della Formula 1 – verso un titolo mondiale che manca da Maranello da ormai dieci lunghi anni. In realtà, Arrivabene è un uomo che ama il suo lavoro, ama il mondo delle corse, ama la sua squadra, ama la Ferrari.
In occasione della settimana di pausa dai circuiti, all’indomani del Gran Premio d’Italia, Maurizio Arrivabene ha concesso al direttore di Autosprint,;Andrea Cardovani, una lunga intervista a 360 gradi presso il suo ufficio personale all’interno della GeS.
Il Mondiale 2018 si sta rivelando come una delle stagioni più avvincenti della storia moderna dell’automobilismo con un duello serrato tra la Scuderia Ferrari e la Mercedes,;dove spesso a fare la differenza sono i dettagli. Tutti gli appassionati di questo sport ne sono ovviamente entusiasti ma,;ancora di più, i Tifosi della Rossa che vedono la loro squadra del cuore in lotta per il campionato come non accadeva da anni.
Galvanizzati dall’ultima vittoria di Sebastian Vettel a Spa ottenuta grazie ad un sorpasso fulmineo sul rivale Lewis Hamilton prima e ad un’ottima gestione successivamente,;in numerosi si sono recati all’Autodromo di Monza con l’entusiasmo a mille;che ha avuto il culmine nella storica prima fila tutta rossa nella giornata del sabato. La vittoria sembrava quasi certa; eppure, come il peggiore degli incubi,;alla bandiera a scatti abbiamo tutti assistito alla parata della vittoria da parte di Hamilton e del terzo posto di Bottas.
E’ cominciato così un linciaggio mediatico ai danni di Vettel, di Raikkonen e della Ferrari per le ragioni più diverse;accusati principalmente di un “clamoroso autogoal” in casa nonostante una vittoria già certa. Tutti, giornalisti e tifosi, si sono sentiti in dovere di dire la propria idea;così come avviene dopo una partita di calcio; ed oggi, con l’enorme potere di internet, le chiacchiere si sono spostate dai bar ai social,;purtroppo sfociando spesso in toni offensivi.
Chiacchiere alle quali Arrivabene ha risposto: “Io da italiano e da tifoso ero sia allenatore di calcio che team principal del Cavallino, poi sono entrato nel CdA della Juventus e ho iniziato anche a fare questo lavoro alla Ferrari. Così ti rendi conto che le cose sono un pochino diverse, nel senso che come le vedevo prima non sono in realtà come quando le vivi da dentro. Però è normale. In Italia è così. Con il calcio e la F1 è normale che tutti si sentano in dovere di dare una propria opinione. Ma quando ci lavori dentro hai più informazioni,;che però non puoi divulgare: quindi tu sai come stanno le cose ma non sempre lo puoi dire. Io avendo fatto una cosa e l’altra, capisco da tifoso, da appassionato e oggi capisco meglio l’altra parte.”
“Quindi accetto ogni tipo di critica, qualsiasi tipo di commento, qualsiasi tipo di consiglio da parte di chi ha vinto, purché sia in buona fede.”
Se per i tifosi è stata dura accettare l’esito del Gran Premio d’Italia, lo stesso è stato per le persone che lavorano all’interno della squadra, nel vedere che tutto il loro duro lavoro non ha dato gli esiti desiderati: “Se sei in pole position il sabato e poi alla domenica va all’aria tutto non è una cosa che digerisci facilmente, anche perchè è il Gp di casa tua. Però ci sono delle cose che ho imparato proprio a Monza. Anche a livello comportamentale.”
E con quest’ultima frase, Arrivabene ha fatto chiaro riferimento alla sua espressione “noi assumiamo piloti, non maggiordomi“;utilizzata nei confronti della Mercedes e del modo in cui aveva utilizzato Bottas durante la gara.
Un’espressione che ha fatto il giro del web e ha voluto chiarire in occasione dell’intervista: “Non è stata una frase felice, anche se consapevole. Tra l’altro ci siamo scambiati messaggi con Valtteri Bottas: mi sono sentito in dovere di farlo perchè lo rispetto. Evidentemente nel momento in cui mi è uscita dalla bocca, l’ultima persona alla quale ho pensato è stato proprio Valtteri, che tra l’altro è uno che conosco bene, un ragazzo molto-molto in gamba e che stimo.”