L’esclusivo punto di vista di Bernd Mayländer alla guida della Safety Car: “Ad Abu Dhabi 2021 non guardai la fine della corsa”.
Il suo esordio nel circus nel lontano 1999 lo rende il pilota più longevo in attività, pur senza essere mai stato alla guida di una monoposto di Formula 1. Da ben 24 stagioni, Bernd Mayländer ha, infatti, l’importante compito di intervenire a bordo della Safety Car qualora si dovessero verificare situazioni di pericolo in pista.
Un ruolo fondamentale, ma che spesso lo ha reso involontario protagonista di episodi decisivi, talvolta persino per le sorti del mondiale. Il tedesco ha così scelto di raccontarsi ad Auto Motor und Sport, rivelando alcune delle gare chiave della sua carriera alla guida della vettura di sicurezza.
“Tra i miei ricordi migliori vi è senza dubbi il GP del Canada 2011. Condussi la corsa per oltre il 50% dei giri. Purtroppo non ricevetti alcun trofeo ed anzi rischiai persino di perdere il volo di ritorno dato che la gara finì in ritardo”, esordisce Mayländer.
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“Andando indietro nel tempo, Fuji 2007 fu davvero memorabile”, ricorda poi il tedesco. In una corsa svoltasi sotto il diluvio ed in costante regime di Safety Car, a decidere le sorti della gara fu, infatti, un clamoroso tamponamento tra Vettel ed Webber alle spalle della vettura di sicurezza che favorì la vittoria di Hamilton.
Proprio l’inglese, peraltro, è il cliente più “scomodo” da avere negli specchietti secondo Mayländer.
“Lewis si nasconde spesso dietro alla macchina”, spiega il tedesco. “Guardi negli specchi retrovisori e lui è sempre nell’angolo cieco”.
Mayländer: “Germania 2019 ed Abu Dhabi 2021 le più difficili”
Nel decidere quali siano state le gare più complesse alla guida della Safety Car, Mayländer sceglie Germania 2019 ed Abu Dhabi 2021, pur per ragioni diverse.
“In Germania è stata dura. Una delle rare occasioni in cui ero davvero al limite. Andai lungo in alcune curve pur di evitare qualsiasi rischio. La regola fondamentale alla guida della Safety Car è quella di evitare qualsiasi incidente”.
Quanto poi, all’episodio decisivo per il mondiale 2021, il tedesco ha rivelato di non aver voluto assistere all’ultimo giro una volta concluso il regime di Safety Car.
“Appena ho visto l’incidente della Williams, capii che sarei dovuto intervenire, ma che non sarebbe stato come le altre volte”.
“Entrambe le squadre meritavano il titolo e Max alla fine è stato chiaramente il più fortunato. Ma io decisi di non assistere alla conclusione della corsa. Una volta rientrato in Pit-Lane, ho parcheggiato nel parco chiuso, come succede a fine corsa. Non mi sono tolto il casco e mi sono diretto verso l’Hospitality. Ho trovato un punto dove stare da solo, nella zona del porto, e riflettere su quanto accaduto. Capii che Max aveva sorpassato Lewis solo grazie al boato del pubblico”.
“Nei giorni seguenti, evitai di rispondere a qualsiasi telefonata. Sapevo che qualche giornalista avrebbe provato a contattarmi ma non intendevo esprimermi su quanto accaduto. Alla fine lo sport funziona così e in questa occasione ha vinto Max, quindi va bene così”.
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