Dall’Australia all’Ungheria, tanti i top, flop ben pochi per il Team di Wolff in questa prima parte di 2019. Hamilton sempre più vicino al titolo, Bottas in forse per la prossima stagione. Mercedes Analisi Metà Stagione
Maestosa, Perfetta, Inarrivabile. Ce ne sarebbero tanti altri di aggettivi da elencare, ma credo che questi tre bastino per descrivere la strabiliante prima metà di stagione della Mercedes, conclusasi giusto domenica scorsa in Ungheria. Mercedes Analisi Metà Stagione
Dati alla mano, la casa di Stoccarda ha portato in pista in questo 2019 un vero e proprio gioiello pigliatutto. I risultati parlano chiaro, la W10 di Hamilton e Bottas dimostra quanto duro e preciso sia stato il lavoro dietro alla realizzazione della monoposto in quel di Brackley.
Bilancio stagionale Mercedes Analisi Metà Stagione
Un buon Inizio
In breve, l’inizio di stagione premia Mercedes con una sfilza di vittorie, una dietro l’altra, annichilendo sul campo e psicologicamente, a volte senza forze per difendersi, la più grande rivale dell’era ibrida. La Ferrari. Mercedes Analisi Metà Stagione
Iniziamo ad analizzare i primi quattro mesi della stagione dal primo round, ovvero da Melbourne, Australia. Tutti gli occhi sono immancabilmente puntati sulla Ferrari. Dopo il mancato successo del 2018 a Maranello sembrano aver sviluppato la nuova SF90H ad Hoc, da quanto parso capire dopo i test di Barcellona in febbraio.
I risultati parlano già chiaro e danno un diverso prospetto dalle aspettative sorte ad inizio marzo; Lewis e Valtteri volano sul giro secco del sabato accaparrandosi la prima fila; sei sono i decimi che distanziano il #44 da Vettel, terzo, mentre Leclerc alla sua prima ufficiale vestito di rosso si piazza quinto dietro al coetaneo Verstappen. La domenica si conclude con la vittoria di Bottas inaspettatamente in gran forma che stacca il compagno di ben venti secondi.
A Sakhir Mercedes subisce il colpo rifilato dalla Ferrari di Charles, che per tutti i tre giorni si lascia alle spalle chiunque, anche il compagno con la #5. Per gli alfieri della Stella a Tre Punte la doppietta sembra svanire, al palo ci sono i ragazzi di Binotto. La gara si rivela un tonfo clamoroso del Cavallino; Hamilton e Bottas si prendono la scena nella notte Bahreniana maturando 43 punti comodi.
La storia si ripete a Shanghai per l’evento celebratissimo del millesimo gran premio della storia della competizione. Peccato che lo stesso spettacolo tributato fuori non si sia ripetuto dentro, in una gara (noiosa) nuovamente dominata dall’uno-due argentato. Copia e incolla anche in Azerbaijan. Il #77 finlandese primo, il britannico secondo. Il progetto W10 prende sempre più le forme di un piano impeccabile.
Lo Spirito di Niki
Spagna e Montecarlo vengono archiviate con altre due doppiette Mercedes, e questa volta a Brackley iniziano a vedere la luce in fondo al tunnel lungo venti gare un po’ prima del previsto. Se la tranquillità e sicurezza la fanno da padrona tra paddock e box, un ampio velo di tristezza copre i ragazzi del team il 20 maggio. Una data da ricordare, quella in cui Niki Lauda, grande personalità del Circus, nonché presidente non esecutivo Mercedes spesso al fianco del connazionale Toto Wolff durante i gran premi, si spegne all’ospedale di Zurigo per insufficienza renale. Mercedes F1 Stagione
Diluito il colpo duro della morte del leggendario Lauda, la formazione anglo-tedesca si sposta a Montreal per il GP del Canada. Tra le curve medio veloci del tracciato ricavato internamente all’isola che lo ospita, quella artificiale di Notre-Dame, è Hamilton a vincere ai danni del rivale Seb. L’ex Red Bull partito in pole e primo fino a poche tornate dal termine viene penalizzato di cinque secondi per aver tagliato curva 4. Bottas mette in saccoccia 13 punti ottenendo il quarto posto.
Concluso il primo appuntamento nordamericano, la classifica vede il #44 primo a 162 punti, il compagno secondo a 133, seguito da Vettel a 100 (ancora a secco di primi posti) e Verstappen con 88 punti.
Qualcosa va storto
Gli ottimi risultati per Mercedes sono ormai una costante fissa del 2019. La macchina risponde nel migliore dei modi. Dalla Factory gli aggiornamenti aerodinamici rappresentano un ulteriore sicurezza prestazionale, e chi ci mette la faccia, Lewis e Valtteri vivono vita facile, senza forti pressioni e incertezze. Incertezze che non in Francia, complice una perfetta gestione di entrambe le frecce d’argento (prima e seconda), ma in Austria si rendono per la prima volta concrete e a tratti preoccupanti.
Proprio sul tracciato del clamoroso “zero in classifica” del 2018, anche nel 2019 si ripetono le difficoltà avute l’anno prima. La prima delle Mercedes a tagliare il traguardo tra i monti della Stiria è quella di Bottas. Il finlandese termina con venti secondi di distacco dal vincitore Max Verstappen mentre Hamilton si piazza quinto. Magra consolazione, anzi, magrissima viste le pretese pre-weekend del team di Brackley.
Qualcosa inizia realmente a scricchiolare o è tutto frutto di un fine settimana storto?
Sentirsi a Casa
Lasciato alle spalle il Red Bull Ring, la Formula 1 fa tappa nella storica location britannica di Silverstone, gara di casa per gran parte delle squadre partecipanti. L’Inghilterra sta ad Hamilton come l’Austria stava a Verstappen. Maree di tifosi sventolanti la bandiera dell’Union Jack accompagnando Il cinque volte iridato (strafavorito) a trionfare, mantenendo così le attese.
Uno degli inizi di gara più esaltanti della stagione ha come trama la lotta tra le due Mercedes. Lewis tenta di sopravanzare Valtteri, ma l’ex Williams “para” il colpo e cerca la fuga; peccato che il #44 rimane dietro, con miglior trazione si prende il primo posto, sembra sverniciare il collega ma con coraggio Bottas non alza il piede destro mantenendo la prima posizione alla “Copse” e per tutto il tratto “Maggots” e “Becketts” prima di “cedere” il passo al compagno qualche giro dopo. Complice la strategia azzeccata, i due riportano la doppietta in Inghilterra cancellando il brutto finale austriaco.
Se Silverstone rappresenta la corsa di casa per il Team, Hockenheim è La Casa della Mercedes. In un circuito addobbato a festa per celebrare i 125 anni del brand tedesco e bagnato dall’incessante pioggia che ricopre la regione del Baden-Wurttenberg, sarebbe un vero smacco non vedere entrambe le Frecce argentate sul podio. Accade di ogni. Fuori quasi tutti i big, anche Bottas, finito contro le barriere a poco dal termine e vicino ad un accorciamento sostanziale di punti ai danni di Hamilton, undicesimo al traguardo ma nono dopo la squalifica delle due Alfa. Altro capitolo da rimuovere dagli annali probabilmente nell’evento più atteso dagli uomini della stella a tre punte.
Budapest è la risposta al decadimento della Germania. Sabato Lewis bene ma non benissimo, terzo. Valtteri dietro al centesimo poleman della storia. Secondo. LH lo aveva detto nel post qualifica, “Primo posto il mio obiettivo” e così è stato, merito soprattutto della magia compiuta al muretto a metà corsa. Bottas al contrario, colpa di un contatto al via con Leclerc, ha concluso ottavo con quattro punti. Mercedes F1 Stagione
2018 VS 2019 Mercedes Analisi Metà Stagione
Tirando due somme il risultato non può che essere positivo. Vittorie dovunque. Impossibile parlarne diversamente, d’altronde come potremmo permettercelo?
Chiusa la prima metà di stagione l’analisi cade sul rapporto tra 2018 e 2019. L’anno passato ricordiamo la lotta tra Mercedes e Ferrari, mancata spesso in questi mesi. Fermando i dati nello stesso periodo, ovvero inizio agosto, nell’anno del suo titolo numero 5, Hamilton era a 213 punti, ben 37 in meno rispetto quest’anno. Valtteri Bottas, quarto alle spalle di Raikkonen dodici mesi fa, combatte per la leadership a 188; enorme il divario con il 2018 nel quale aveva racimolato solo 132 punti.
Per la classifica costruttori il Team anglo-tedesco, alla data di oggi con 438 punti, vive una vita molto più tranquilla a differenza del 2018. Quando la lotta con la Rossa era più serrata, Mercedes totalizzava dopo Budapest 345 punti; quasi 100 le lunghezze in meno.
Mercato
Se ne parlava da tanto. Bottas si o Bottas no? Era questa la domanda sulla quale molti hanno tratto argomento di discussione nelle ultime settimane. Un indagine veloce ci fa capire quanto il finlandese classe ’89, a Brackley dal 2017, sia stato essenziale per la vittoria di Hamilton la passata stagione. Chiuso nel dimenticatoio il 2018, anno di puro sacrificio per la causa LH44, il suo terzo anno con Mercedes si è rivelato una vera sorpresa; due vittorie, quattro secondi e due terzi posti. Sebbene il 2019 si possa definire l’anno della sua “rinascita“, si è discusso molto di un suo addio per lasciar libero il sedile al francese Ocon in trepidante attesa di un posto da titolare.
Da poche ore è arrivata anche la notizia con la quale Toto Wolff confermerebbe, nel caso di un appiedamento del finlandese, un posto sicuro in orbita Mercedes. Mercedes F1 Stagione
Come per tutto il resto, dovremo aspettare la ripresa dei lavori a Spa, per il GP del Belgio a cavallo tra la fine del mese e l’inizio di settembre, per scoprire se in Mercedes il trend vincente attuato da marzo in poi, si manterrà fino a novembre.
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