Toto e Susie Wolff coinvolti nell’indagine FIA ma la britannica “non è sorpresa”: il tempismo rivela scenari inattesi.
La Formula 1 non si ferma. Il clima da ultimo giorno di scuola di Abu Dhabi è ormai alle spalle. In fabbrica si lavora, senza sosta, aspettando di abbracciare il suono dei motori con la ripresa del mondiale 2023.
Ma non è tutto.

Come nei migliori inverni, un dicembre che si preannunciava mese d’attesa è divenuto bufera.
Niente neve, come ovvio, ma un’indagine avviata dalla FIA si è abbattuta sui coniugi Toto e Susie Wolff.
L’accusa è quella di un possibile conflitto di interessi. Con Toto a capo della Mercedes F1 e Susie CEO della F1 Academy, gli altri Team Principal ritengono che tra i due vi possa essere un passaggio di informazioni sensibili alla FOM non a disposizione delle altre squadre.
“Sono profondamente offesa, ma non sorpresa“, ha commentato Susie Wolff. “Trovo scoraggiante che la mia integrità venga messa in discussione in questo modo“.
Che la britannica si aspettasse veramente l’avvio dell’indagine ai suoi danni da parte dell’organo che governa la F1?
Lo spettro del ritorno di Michael Masi:
Con la macchina mediatica già a pieno regime, un fattore non deve passare sottotraccia.
Non più di qualche settimana fa il Presidente FIA, Mohammed Ben Sulayem, è tornato sulla questione Masi. L’ex rallista emiratino, nel difendere il direttore di gara in forze sino al 2021, ha chiarito che un ritorno di Masi nella Federazione è più che probabile.
“Ha passato l’inferno. L’inferno! Se vedo che c’è un’opportunità di cui la FIA ha bisogno e che Michael Masi è la persona giusta, lo porterò con me“.
L’operato di Masi è stato per lungo tempo sotto la lente d’ingrandimento della Federazione. A seguito di una lunga inchiesta sui fatti di Abu Dhabi 2021, il Consiglio Mondiale ha decretato che sì, “Michael Masi ha sbagliato, ma lo ha fatto in buona fede“.
Riportarlo nell’organo direttivo è scelta rischiosa. Per certi versi riconducibile, anche in questo caso, ad un vero e proprio conflitto di interessi.
Volendo però esulare da qualsiasi teoria complottistica, che poco appartengono a questo sport, il tempismo dell’avvio dell’indagine a carico dei coniugi Wolff è sicuramente curioso.
Sul ritorno di Masi in F1 anche chi, come Toto, fa (spesso) della diplomazia il proprio mantra lavorativo, non ha saputo trattenersi.
“È solamente un imbecille che ha preso la decisione sbagliata”, ha chiosato l’austriaco.
L’indagine ai suoi danni è partita dalla richiesta di alcuni Team Principal, il che, verosimilmente, esclude un possibile coinvolgimento, seppur nelle retrovie, di Masi.
Eppure, in una F1 dove persino un ex patron come Ecclestone arriva ad ammettere di essere stato da sempre a conoscenza del risultato “falsato” del mondiale 2008, un’occhio di riguardo a queste dinamiche non è mai di troppo.
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