“Per quanto riguarda la strategia forse sono io che devo essere più incisivo nella macchina e dire cosa voglio. Devo ancora lavorare su questo aspetto perché si è visto nelle ultime gare che non sono ancora al livello di Seb che ha preso la scelta giusta oggi”. F1 Leclerc Strategia
Così Charles Leclerc ha commentato la sua gara di domenica, poco dopo l’arrivo, ai microfoni di Sky. Parole sagge, che identificano l’atteggiamento del monegasco nel suo continuo tentativo di migliorarsi. Riconosce infatti la capacità di Sebastian Vettel di essere molto incisivo sulla strategia e di portare a casa le decisioni migliori.
Il tedesco quattro volte campione del mondo infatti nel corso della corsa messicana ha avuto un lungo dialogo col muretto box per gestire la strategia, decisa praticamente di comune accordo, soprattutto una volta che Hamilton aveva ormai effettuato l’undercut.
Al contrario Leclerc non ha posto particolari domande, ha seguito semplicemente le indicazioni ricevute dal box, fermandosi molto presto per proteggersi dalla Red Bull di Alex Albon e montando di nuovo gomma media, costringendosi automaticamente a fare due soste.
Un Gran Premio molto complicato
La corsa è stata difficilissima, la gestione gomme era un rebus per tutti e (come spesso accade) forse solo Mercedes è apparsa quasi padrona della situazione. Ferrari partiva 1-2 ma ha chiuso in seconda e quarta posizione senza subire alcun sorpasso in pista. Gli altri sono passati sempre e solo con la girandola dei pit stop, grazie quindi alle strategie. Seppur la corsa sia stata così complicata, accettare alcuni errori a volte è difficile.
Gli errori di strategia del muretto
Principalmente quelli che si possono identificare domenica sono 2. Il primo è stato quello di montare di nuovo gomma media su Leclerc invece di provare la gomma dura. Il compound “hard” avrebbe dato alla SF90 numero 16 la possibilità di provare a vincere la gara. Inoltre avrebbe avuto dati da fornire anche a Sebastian Vettel e alla fine, in caso di crollo della hard, Leclerc avrebbe comunque potuto montare un set di gomme soft per fare un ultimo stint a ritmo di qualifica.
Il secondo errore è su Vettel, che non è stato fermato prima di incontrare il pacchetto di mischia dei doppiati, buttando oltre 4 secondi di tempo per nulla.
Non ci sono processi, ma attenzione a quello che dice il pilota F1 Leclerc Strategia
Sia ben chiaro che nessuno vuol fare lo stratega del senno di poi. Ponendo che gli errori di strategia siano scusabili, la cosa che fa veramente riflettere sono le parole di Leclerc. In pratica il monegasco si lamenta di non essere ancora in grado di riuscire a gestirsi da solo la strategia, come fa Vettel.
Una frase del genere nasconde in realtà una presa di coscienza che è il muretto non è in grado di gestire una componente così importante come è la strategia in gara. A modestissimo avviso di chi scrive, la strategia non è, e non deve essere, compito del solo pilota. Il pilota deve dare informazioni sul feeling della macchina e delle gomme, indicazioni sull’usura, sui problemi, sui consumi. Ma non può avere la visione d’insieme che devono avere al muretto. La globalità dei parametri, tra cui banalmente i distacchi da quelli davanti e quelli dietro, i tempi di tutti, la durata e il potenziale delle varie mescole, la finestre di Safety Car o VSC è sotto mano solo agli uomini del muretto…
E ci sono innumerevoli tasselli che vanno a comporre le decisioni strategiche. Il pilota ha sicuramente un ruolo importante, ma il suo mestiere è quello di guidare, non quello di fare complessi calcoli strategici mentre percorre le curve della pista.
La Mercedes? Una perfetta macchina da guerra strategica
Basti pensare alla Mercedes, una macchina da guerra perfetta da questo punto di vista. Hamilton dà informazioni, chiede opzioni, ma poi gli arriva l’ordine e lui esegue. Poi sappiamo tutti quanto si lamenta via radio… ma alla fine la spunta quasi sempre perché le decisioni che arrivano dal muretto sono quasi sempre giuste. In questa F1 moderna, il concetto di strategia corretto è senza dubbio quello: gli ingegneri fanno i calcoli, le simulazioni, i piloti danno informazioni, e alla fine lo stratega prende la decisione e il pilota esegue.
Ferrari deve riprendere in mano questa parte per il futuro F1 Leclerc Strategia
In Ferrari la parte muretto, dopo i tanti errori negli anni, è diventata poco affidabile a quanto pare anche per i piloti stessi. Vettel, infatti, grazie alla sua esperienza e ad una straordinaria visione di gara nonostante sia in auto, riesce a prendersi le decisioni in quasi autonomia. Tante volte ha fatto la differenza grazie a questo, ma non è corretto aspettarsi così tanto dal pilota, anche se è un quattro volte campione del mondo. Mentre Leclerc per mancanza di esperienza e magari perché non ha la stessa capacità globale, non riesce ed esegue semplicemente quanto gli arriva. Ma ora lo stesso Leclerc arriva a dire che deve migliorare per riuscire a decidere anch’egli in autonomia. Giusto che dia più informazioni decisive, ma non è compito suo pensare a certe cose.
La Ferrari deve fare attenzione quindi, il momento in cui ci si giocherà il mondiale potrebbe arrivare anche presto e tutto deve girare alla perfezione. Una sfiducia di questa portata da parte dei piloti verso il muretto è potenzialmente esplosiva. Sarebbe veramente il caso di ripensare il pacchetto strategico per il futuro per trovare quello che manca oggi. E lasciare i piloti correre con la testa libera.
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