Come di consueto, andiamo ad analizzare dal punto di vista tecnico e del pilota la pista che inscenerà il prossimo atto del campionato: quali i segreti della pista e i trucchi per un giro perfetto? Paul Ricard Analisi Pista
Le caratteristiche del tracciato
Il tracciato del Paul Ricard presenta delle caratteristiche simili al Gilles Villeneuve di Montreal. La pista richiede un’alta velocità di punta sui rettilinei e allo stesso tempo agilità nelle curve strette. Paul Ricard Analisi Pista
Spiccano in particolare il rettilineo di partenza e i due tratti del lunghissimo rettilineo del Mistral, interrotto dalla chicane. Il Mistral prosegue naturalmente con la velocissima curva Signes, una piega verso da affrontare in pieno a oltre 300 km/h.
Per questo motivo i team optano per un assetto a basso carico aerodinamico, finalizzato all’efficienza e alla velocità di punta. Come sempre però la Formula 1 è uno sport di compromessi e sarà fondamentale non ridurre eccessivamente il carico, per non perdere velocità in percorrenza nelle curve medio-lente e nella veloce curva Beausset.
Le gerarchie attese al Paul Ricard
A causa della velocità media sul giro molto alta, la Red Bull sembra essere in svantaggio rispetto a Mercedes e Ferrari nella lotta per la vittoria. Le SF90 potranno sfruttare la loro alta velocità di punta sui lunghi tratti da affrontare in pieno. Le W10 invece compensano il ritardo sui rettilinei nelle curve a medio-bassa velocità. Ne sono un esempio il tratto da curva 3 a curva 6, la 12 e il tornante finale prima del rettilineo di partenza. Si tratta di curve dove sarà molto importante il grip meccanico e avere una vettura precisa senza sottosterzo, tutte caratteristiche in cui la SF90 è apparsa in sofferenza rispetto alla Mercedes in questo inizio di stagione. La Ferrari tuttavia porterà proprio in Francia una nuova ala anteriore, che se dovesse funzionare potrebbe ridurre ulteriormente il gap dalle frecce d’argento.
Analisi pista
Andiamo ora ad analizzare il tracciato dal punto di vista del pilota: come si affrontano le sezioni più complicate del circuito?
Curva 1 e 2
Il Paul Ricard ha poche sezioni realmente interessanti, ma le prime due curve fanno da eccezione: una rapidissima curva a sinistra anticipa un’altrettanto veloce curva a destra, ed è qui che spesso vettura e pilota possono fare la differenza.
Con alle spalle il rettilineo principale, giungiamo alla frenata di curva 1 alla velocità di 332 km/h. Spremiamo il pedale del freno poco prima del cartello dei 50m ma lo rialziamo praticamente subito: vogliamo portare più velocità possibile in Curva 1. Di vitale importanza attraversare quanto più possibile il cordolo: se lo mancassimo, andremmo lunghi, ritrovandoci in una pessima posizione per la curva successiva. Se invece eseguiremo la traiettoria corretta, avremo la possibilità di accelerare ancor prima di affrontare la seconda sezione.
Alziamo per qualche decimo di secondo il gas all’altezza del cambio di direzione per ridurre il rischio di sovrasterzo e poi, dolcemente, mentre attraversiamo il cordolo di Curva 2, dosiamo la potenza per non finire larghi in uscita. Non appena avremo raddrizzato le gomme, potremo dare full gas verso la prossima curva.
Curva 7, 8 e 9
Ci troviamo all’inizio della parte più guidata del tracciato e abbiamo appena superato la rapidissima Signes al termine del Mistral. Affrontiamo ora una sezione molto particolare: queste curve possono essere affrontate con due traiettorie totalmente diverse per un risultato simile. Ogni pilota nel corso delle prove libere valuterà quale linea seguire in questa parte del tracciato in base alle proprie caratteristiche e a quelle della monoposto. La prima opzione è tenere una linea tendenzialmente interna, mantenendo una velocità ridotta ma nel contempo percorrendo meno metri; la seconda possibilità consiste nel entrare molto più veloci ed allargare notevolmente in percorrenza di curva, percorrendo più metri ma con una maggiore velocità. Le due scelte offrono risultati pressoché identici: con una traiettoria interna si guadagnerà complessivamente in curva, ma si perderà un po’ in uscita, perché con una traiettoria più esterna sarà possibile aprire il gas qualche decimo prima.
Ecco l’esecuzione di entrambe le traiettorie: