F1 | Perché Ricciardo va più forte in AlphaTauri?

Daniel Ricciardo ha ritrovato se stesso in AlphaTauri, con il GP del Messico punta di diamante della sua stagione di F1, finora.

In AlphaTauri, il Daniel Ricciardo che conoscevamo per le sue gesta in F1 sembra finalmente rinato. Il pilota australiano, quarto in qualifica e settimo in gara, porta a casa una prestazione sconosciuta al Daniel Ricciardo dei tempi di McLaren. Ma perché Faenza si sta rivelando più dolce di Woking, per l’Honey Badger?

F1 Daniel Ricciardo AlphaTauri
Daniel Ricciardo affronta il tracciato di Città del Messico – @AlphaTauriF1 on X

Il GP del Messico racconta tante storie. C’è il solito Max Verstappen, che domina ancora e porta a casa la sedicesima vittoria stagionale. C’è la Ferrari, che torna alle vecchie abitudini delle pole position non concretizzate in vittorie. E poi c’è Daniel Ricciardo che, tornato in macchina dopo un infortunio al polso e un traumatico weekend statunitense, corre la sua gara dell’anno.

Non è un segreto: l’australiano, da quando è salito a bordo dell’AT04, sembra tornato quello di un tempo. Ma come mai il vecchio Ricciardo ha magicamente ripreso vita? Jonathan Eddolls, a capo dell’ingegneria di pista AlphaTauri, ha provato a dare una spiegazione: “Non posso parlare per McLaren, ma posso dire che la nostra macchina si comporta bene. Non abbiamo debolezze fondamentali“.

Il fatto che la monoposto si comporti sempre allo stesso modo, giro dopo giro, curva dopo curva, gli ha dato fiducia – ha spiegato EddollsSa che può inserire la macchina nelle curve e che questa resterà incollata a terra e si comporterà sempre così“.

I cambiamenti fra Austin e Città del Messico

La gara di Austin, in cui Ricciardo non è andato oltre un opaco quindicesimo posto, non deve trarre in inganno. Stando alle parole di Jonathan Eddolls, l’australiano arrivava negli USA fresco di riabilitazione, dopo un lungo infortunio che l’aveva tenuto lontano dall’AT04, che intanto si era evoluta. Non avere a disposizione le canoniche tre sessioni di Prove Libere, ha costretto Ricciardo su un assetto non ottimale.


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In Messico abbiamo potuto lavorare su setup diversi e che sbloccassero il potenziale suo e della macchina. Uno dei suoi più grandi problemi è sempre stato l’avantreno, quindi abbiamo lavorato sulla monoposto in modo da migliorarne l’anteriore“.

Ricciardo guida in modo diverso da Tsunoda, sia nel modo in cui attacca le curve sia nel modo in cui frena. Hanno stili di guida diversi. Ciò che abbiamo trovato sul setup della sua macchina sarà certamente un vantaggio persistente, ma ricordiamo che anche Yuki [Tsunoda] è andato bene, nonostante abbia saltato le FP1“.

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