Antonio Perez prende le difese del figlio e attacca Red Bull: “La macchina è costruita per Verstappen. Mio figlio deve finire secondo per contratto”.
Il futuro del 33enne messicano è quantomai in bilico. Il disastroso GP del Giappone è il quadro di un 2023 complesso per Checo, tanto che in Red Bull iniziano ad interrogarsi sulla possibilità di appiedare il messicano.
“Sono convinto non correrà nel 2024“, ha recentemente commentato Ralf Schumacher. A fare eco al tedesco sono poi diversi opinionisti convinti che difficilmente Perez concluderà il 2024 a Milton Keynes.
A prendere le difese del pilota è il padre di Sergio, Antonio Perez. Il politico messicano, ha così fatto scudo di fronte alle accuse rivolte verso il figlio, sostenendo che: “Il pilota più importante della Formula 1 ha un solo nome: Checo Perez“.
“Basta guardare il GP del Giappone. C’erano tantissime bandiere messicane. Ha talmente tanti fan che credo ogni team lo vorrebbe in squadra“, ha poi aggiunto.
Perez Sr: “Preso atto che vogliono un solo vincitore”
Perez Sr ha poi mosso alcune critiche verso Red Bull, accusando il team di aver costruito una vettura adatta al solo stile di guida di Verstappen.
“La macchina è pensata per Max“, afferma senza mezzi termini il messicano. “Lui predilige il grip all’anteriore, mentre mio figlio al posteriore“.
“Checo è secondo. La posizione in cui si deve trovare per contratto. In squadra hanno scelto che ci può essere un solo vincitore. L’abbiamo capito e lo rispettiamo“, ha poi aggiunto.
“Credo che tutta la struttura, in generale, sia costruita per avere Verstappen campione“.
Vedremo se l’intervento del padre sarà sufficiente a salvare il sedile del Checo. Norris nel mentre scalpita…
Seguici anche sui social: Telegram – Instagram – Facebook – Twitter
2 commenti
L’articolo riporta le dichiarazioni del padre di Sergio Perez, Antonio Perez, che difende suo figlio e attacca la Red Bull, sostenendo che la macchina è stata costruita per favorire Max Verstappen. Inoltre, afferma che, secondo il contratto, Perez deve finire secondo. La mia opinione su questo argomento è che se Perez ha accettato di firmare e guidare per la Red Bull a queste condizioni, allora non ha senso ora mostrare tutte le presunte nefandezze contrattuali. Una volta che si firma un contratto, si è legalmente vincolati ad esso, a meno che non si decida di stracciarlo in anticipo. Inoltre, se la macchina è effettivamente stata progettata per adattarsi meglio al modo di guidare di Verstappen, questo può essere considerato un vantaggio che la Red Bull ha fornito al suo pilota principale. È comprensibile che ogni team cerchi di mettere il proprio pilota principale in una posizione di vantaggio. Infine, se il contratto di Perez prevede che debba finire secondo, allora è suo dovere rispettare tali termini. Anche se può essere frustrante per lui vedere Verstappen dominare, è importante che Perez onori il suo impegno contrattuale. In conclusione, se Perez ha accettato di guidare per la Red Bull a queste condizioni, dovrebbe rispettare il contratto e cercare di fare del suo meglio per ottenere risultati positivi. Mostrare tutte le presunte nefandezze contrattuali in seguito non è una mossa giusta o leale nei confronti del team che gli ha dato un’opportunità.
Mi sembra che lo rispetti al meglio. È sempre dietro.
I commenti sono disabilitati