F1 | Pierre Wache avverte sui possibili problemi delle monoposto 2026

Il direttore tecnico della Red Bull, Pierre Wache crede che l’aerodinamica attiva non debba essere una toppa ai problemi delle F1 2026.

Le monoposto del futuro prendono sempre più forma, dopo i primi render e le informazioni rilasciate da Tombazis, continuano ad emergere anche le preoccupazioni. Tra coloro che si schierano dalla parte degli scettici c’è anche Pierre Wache, che ha esposto alcuni dei problemi che potrebbero emergere con le F1 2026.

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Un primo assaggio della nuova power unit Red Bull – Ford che arriverà nel 2026 – Crediti: Professional Motorsport World

Da tempo sappiamo che le monoposto che parteciperanno dal mondiale 2026 subiranno una rivoluzione radicale, dall’aerodinamica alle power unit. Quest’ultima risulta essere una delle principali sfide, in quanto la potenza erogata sarà equamente distribuita tra termico ed elettrico. Inoltre, dalle prime simulazioni emerse e dai primi dati giunti ai team, sembravano essere delle “auto Frankenstein”. Al coro dei team si era aggiunto anche Verstappen, il quale aveva dichiarato di aver scalato marcia in rettilineo per compensare la mancanza di potenza.

Una preoccupazione che ha spinto l’idea dell’utilizzo dell’aerodinamica attiva, nel tentativo di ridurre la resistenza aerodinamica. Una tematica che ha particolarmente preoccupato Pierre Wache, direttore tecnico della Red Bull, durante una lunga intervista rilasciata ad Autosport.

La velocità sta diminuendo e la sensazione non è così piacevole“, ha esordito Wache alla domanda sulle vetture della prossima generazione. “La FIA lavora con i team su come distribuire questa energia per renderla meno fastidiosa per il pilota e per avere una velocità più costante nel giro”.


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Inoltre, lavorano sulle caratteristiche della vettura per avere meno resistenza aerodinamica e meno deportanza. Con meno deportanza, si recupera più energia perché si passa più tempo in curva e in frenata per poi passare meno tempo in rettilineo”.

Di seguito è stato chiesto a Wache la sua opinione sull’aerodinamica attiva. “Non si possono mettere pezze su pezze per ottenere qualcosa. Bisogna guardare al problema con una visione più ampia e dire ‘Come posso risolvere questo problema? Di quale caratteristica dell’auto ho bisogno per ottenere qualcosa?”.

“Se dobbiamo risolvere dei problemi, lo possiamo fare anche di seguito, ma non possiamo iniziare con una pezza. Altrimenti non funziona mai”.

F1 Audi Sauber
Audi dovrebbe fare il suo ingresso nel Circus nel 2026 – @FOM

Il direttore tecnico della Red Bull ha anche avvertito sul sempre crescente utilizzo di tecnologie, rendendo sempre più complesso l’obiettivo dei 50 kg in meno. Uno dei suggerimenti sulle future F1 è quello di abbandonare l’erogazione di potenza proposta e valorizzare il V6 termico. Tuttavia, la FIA non è intenzionata a proseguire per questa strada per evitare ritorsioni dalle squadre che stanno sviluppando le prossime PU e hanno fatto ingenti investimenti.

“Il problema è che i tempi di progettazione e sviluppo di un motore sono decisamente più lunghi di quelli di un telaio”, ha proseguito Wache. Quindi, cambiare il concetto del termico, batteria ed energia elettrica diventa molto difficile per loro”.

“Ma il fatto è che non hanno pensato per intero al concetto di questi nuovi regolamenti. Prima hanno definito le norme relative ai motori e ora dobbiamo affrontare la questione dal punto di vista aerodinamico per compensare questo problema che è emerso“.

Si prospetta dunque una progettazione alquanto complessa dal punto di vista delle power unit, con queste che saranno anche le prime alimentate esclusivamente con e-fuel.

 

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