F1 | “Più di 300 ore dallo psicologo”, Toto Wolff racconta i suoi momenti difficili

Toto Wolff ha raccontato della sua lotta contro la salute mentale e dei momenti difficili che l’hanno portato dallo psicologo.

Quello della salute mentale è sempre un tema molto importante e delicato. Toto Wolff ha rivelato di come durante la sua vita abbia attraversato giorni davvero difficili ed abbia deciso di farsi aiutare da uno psicologo.

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Toto Wolff © Getty Images

Dalle difficoltà al successo

In un’intervista rilasciata a Sky UK, Wolff ha raccontato i suoi momenti di fragilità, lanciando però un un messaggio importante per tutte le persone che vivono la sua stessa situzione.

“Ho lottato molto con la salute mentale. Per parecchio tempo non sono stato in grado di avere un pensiero chiaro”, ha spiegato il TP Mercedes.

“Mi sono però reso conto che questo comporta dei vantaggi. Io lo chiamo un superpotere. Questa è la speranza che voglio dare alle persone che hanno problemi psicologici”.

“Quando stavo davvero male, pensavo: ‘Quella persona non sta passando i problemi che ho io a livello mentale, per questo sta avendo più successo’“.

“Mi sono trasferito a Monaco quando ho venduto la mia prima attività. A quel tempo avevo quasi vent’anni e c’era un Gran Premio. C’era una festa, io ero lì come ospite, ed ho visto queste persone di successo festeggiare ed ho pensato: ‘Loro non soffrono come me, ecco perché hanno successo’. Vent’anni dopo non avrei mai immaginato che avrei battuto i loro record insieme a Mercedes”.


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“Con questo superpotere, quando si lotta, si è una persona sensibile. Questo può essere sia negativo che molto positivo”.

“Alcuni punti di forza nascono dall’abilità di leggere la situazione. Serve la capacità di capire una persona e di vedere attraverso di essa. Dire le cose come stanno quando è necessario. Solitamente riesco a capire ciò che le persone necessitano per esprimere al meglio il loro potenziale”.

“Ho sempre cercato aiuto. Ho sempre fatto domande fin da quando ero bambino. Alcuni giorni sono stati così brutti che mi hanno spinto ad andare da uno psicologo. Ho fatto probabilmentepiù di 300 ore di sedute”, ha rivelato Toto Wolff.

“Naturalmente mia moglie Susie è stata una vera roccia per me nei momenti in cui io non lo ero. Lo stress è la mia zona di comfort. Cerco di risolvere i problemi e non mi arrendo, anche se mi hanno battuto centinaia di volte. In un certo senso sono già pronto ad affrontare i giorni più duri, perché ho attraversato situazioni ben peggiori”.

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