Dopo diversi mesi di attesa, la F1 ha finalmente rivelato le date che vedranno le vetture 2020 in pista per i consueti test invernali pre-stagionali. Il Circuito di Barcellona sarà ancora una volta banco di prova per piloti e scuderie, che adesso dovranno confrontarsi anche con un programma on track decisamente ridotto.
Una gestione controcorrente F1 test invernali
Le indiscrezioni provenienti dal paddock facevano già temere il peggio a piloti e ingegneri, peri quali i giorni di test non bastano mai. Il calendario 2020, composto da un record assoluto di 22 gare, mette a dura prova le scuderie e l’intero apparato organizzativo della Formula 1.
Per questo motivo, le possibilità di test su pista nella stagione 2020 saranno veramente ridotte all’osso. I test ufficiali si limiteranno al pre-stagione, nelle date che vanno dal 19 al 21 febbraio e dal 26 al 28 febbraio. I test in-season, quest’anno ospitati in Bahrain e in Spagna, sono stati completamente eliminati. Rimangono le sessioni Pirelli, non gestite dal management della Formula 1, dove però non è consentito portare nuove soluzioni aerodinamiche e che sono spesso, peraltro, blind tests.
Le conseguenze della scelta
Sicuramente è ragionevole sostenere che una scelta del genere avrà delle conseguenze importanti sul lavoro e sulla stessa organizzazione dei team. Formalmente, la F1 ha la speranza di favorire un più efficiente utilizzo delle sessioni di prove libere del venerdì. Nella sostanza, tuttavia, le giornate al simulatore e in galleria del vento assumeranno un ruolo sempre maggiore (come temuto da tanti piloti), e per i giovani talenti le ripercussioni saranno serie. Con pochissime occasioni di scendere in pista al di fuori del weekend di gara, sarà difficile per le scuderie mettere seriamente alla prova i propri vivai piloti, per valutarli in maniera completa. In compenso, e su questo non c’è dubbio, i ruoli di sviluppo e simulazione saranno più desiderati che mai.