F1 | Quali sono i segreti dietro la vernice delle monoposto? – TECH

Ogni vettura di Formula 1 si deve far riconoscere e il mezzo più veloce è la vernice, la quale caratterizza ogni monoposto.

La colorazione delle vetture ci permette di riconoscerle quando sono in pista. Vernice che porta con sé diversi segreti e comporta anche diversi svantaggi per le monoposto.

vernice monoposto
La lotta contro il peso passa anche per la verniciatura delle monoposto – Crediti: F1ingenerale.com

Negli anni, la colorazione delle vetture di Formula 1 è passata dall’identificare le nazioni alle sole squadre. Per alcune di esse, la vernice, o quanto meno la tonalità, è rimasta. Questo è il caso di Mercedes con il grigio (2020-2021,2023 esclusi), Ferrari con il rosso e Aston Martin con il verde. In 70 anni di storia delle Formula 1, oltre alle vetture, si sono evolute anche le tecniche per rendere riconoscibili le monoposto. Tuttavia, con il passare degli anni, con il culmine nel 2023, le vetture hanno cominciato ad essere un po’ scure. La motivazione dietro a questa tendenza a diventare sempre più Stealth è legata al peso, infatti, anche la vernice rappresenta un grande problema per le squadre.

Tematica che ha portato le squadre a proporre vetture verniciate solo in parte, laddove ci sia la maggiore visibilità per gli sponsor. Se prendiamo come esempio la RB19, la vernice copre solo la parte alta della carrozzeria e lascia il nudo carbonio sotto. Se non ci fossero stati problemi di vetture sovrappeso, la monoposto sarebbe stata coperta interamente dalla tipica livrea Red Bull. Tuttavia, per gli ingegneri la vernice rappresenta un problema, tanto che lascerebbero la monoposto in nudo carbonio.


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Problema che non coinvolge solo il peso, ma anche alcuni effetti aerodinamici. Infatti, quando la superficie non si presenta perfettamente levigata, si possono riscontrare delle interruzioni di flusso che ne danneggiano l’efficacia. Per questo motivo, le aree in cui si abbassa la pressione, ovvero la parte inferiore delle ali e, ovviamente, del fondo sono senza colori. Queste aree sono trattate in modo maniacale dalle squadre, con il reparto finitura che le rende lucie a specchio, in modo da ridurre al minimo ogni attrito per l’aria. Per le zone in cui è invece prevista la vernice, la squadra si adopera per coprire le minime imperfezioni tramite un film protettivo che livella il tutto. Un’operazione che porta le squadre ad un aggravio totale di peso nell’ordine dei Kg, dai 3 ai 5.

Peso che torna sempre alla ribalta con le vetture di nuova generazione e spinge le squadre a compromessi nella disposizione degli sponsor. Tuttavia, girava voce nel paddock, che ci fosse una squadra che era riuscita a realizzare la livrea completa con 1 solo Kg. Come Red Bull, altre squadre hanno scelto di verniciare in parte le proprie monoposto, tra cui Mercedes, dotata di un nuovo partner per le livree. La squadra otto volte campione del mondo ha scelto, per la W14, una colorazione nera, tanto da sembrare full carbon. Tuttavia, la vernice è stata impiegata nella parte alta della monoposto. Per di più il semplice colore nero è leggero, a differenza delle tinte metallizzate o addirittura opache, ancora più pesanti. 

La McLaren ha scelto le innovative pellicole in vinile per la livrea della MCL60 – Crediti: F1ingenerale.com

Esistono, tuttavia, altre opzioni per personalizzare la livrea delle monoposto. Ne è un esempio la McLaren che ha scelto di “colorare” la MCL60 con le pellicole adesive. Strumento che permette infinite possibilità di personalizzazione. Queste pellicole sono direttamente stampate con su sopra i nomi degli sponsor e applicate sulla carrozzeria. Infatti, a differenza della vernice dove sono attaccati gli sponsor, evita l’utilizzo del trasparente a coprire il tutto. Copertura obbligata, in quanto gli adesivi degli sponsor creano delle micro-imperfezioni a livello aerodinamico.

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