Si è sempre pensato (a ragione) che il talento in F1 fosse fondamentale. Se infatti questo è un fattore imprescindibile in un mondo che estremizza le doti fisiche e mentali dell’essere umano e che porta la competizione al massimo della sua espressione concettuale, non basta solo possedere una concentrazione ferrea ed un talento cristallino, ma è necessaria anche una forte personalità. Piloti Formula 1
La personalità: aspetto sicuramente molto spesso passato; in secondo piano in un mondo fatto di curve, velocità, coraggio e talento. Un aspetto però fondamentale ed immancabile che ha giocato e gioca tutt’ora un ruolo di primaria importanza nella carriera di un pilota. Piloti Formula 1
Grandi nomi sono stati scritti nelle pagine di storia della Formula 1. Grandi storie fatte di sorpassi, vittorie ed incidenti. Grandi uomini che hanno sfidato il pericolo noncuranti delle conseguenze ora di quella staccata, ora di quella curva percorsa a velocità estreme.
Un mondo di eroi, come molto spesso piace ricordarli ai più nostalgici, pregno di racconti e miti che si perdono nelle pagine sgualcite degli almanacchi sportivi.
I grandi nomi Piloti Formula 1
Nel lungo racconto della massima serie automobilistica, si sono susseguiti piloti in grado di incollare agli schermi, capaci di far saltare in piedi sui divani e di urlare al miracolo per sorpassi;all’ultima curva dell’ultimo giro. Lauda, Prost, Fangio, Senna, Clark, Schumacher, Villeneuve, Hamilton, Vettel e innumerevoli altri sono solo alcuni dei grandi nomi che hanno reso entusiasmante questo sport. Piloti diversi tra di loro, tutti veloci, tutti campioni, tutti con la voglia di correre e vincere. Piloti Formula 1
Se però il talento è stato ed è un minimo comune denominatore tra tutti, la personalità è;un aspetto imprescindibile e di forte distinzione che ha contribuito a scrivere le loro storie con sfumature diverse.
Ad ogni pilota il suo: c’è chi era calmo e riflessivo come Prost, chi era freddo, cinico e schivo come Lauda, chi amava il rischio ed il brivido;ad ogni curva come Gilles Villeneuve e chi, come Hamilton, adotta l’esuberanza come stile di vita.
Tutti simili nei sogni, tutti diversi nella vita. Ognuno, a modo suo, ha incarnato un modo di vivere. Non sono mancati i piloti romantici dei primi anni ’50, i “cavalieri del rischio”, tutti corse e famiglia. Non sono mancati i primi divi mediatici degli anni ’70 e ’80 e neppure gli enigmatici piloti di cui poco si sa per scelta loro.
Figli del proprio tempo si, ma anche padroni del proprio carattere e scelte di vita.
In un periodo di forte esaltazione della figura del pilota professionista, in cui la Formula 1 è diventata la massima espressione dello sport motoristico nel ;mondo, assistiamo all’emergere prepotente di alcune figure dalla forte personalità che spiccano nettamente su altre.
Quando la personalità aiuta la carriera
Noto è l’aneddoto che ha visto Hamilton protagonista quando era solamente un giovanissimo pilota di kart: all’ennesima vittoria nelle serie minori inglesi, Hamilton a soli 9 anni si presenta a Ron Dennis, figura di spicco della McLaren, dicendogli che un giorno avrebbe corso per lui. Dennis, sorpreso dalla sicurezza del piccolo Hamilton, inizia a seguirlo e a finanziare la sua carriera fino al suo approdo, proprio in McLaren, nel 2007.
Non solo Hamilton ha giovato della sua personalità. Max Verstappen infatti, arrivato giovanissimo nella massima serie, ha da subito;costruito la sua reputazione di pilota forte e cinico, noncurante della propria reputazione tra i media. Solidità, aggressività ed indifferenza, gli sono valse vittorie di forza ed ;un posto da primo pilota indiscusso in un top team come Red Bull in cui l’ambiente sorride solo a chi ha una personalità come la sua.
Solidità, cinismo, aggressività e talento quindi sono solo alcuni degli ingredienti necessari per il successo in un mondo che corre veloce come le ;monoposto e che non sta a guardare e ad aspettare i più chiusi e i più deboli.
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