A TCFormula 1

F1 | Quando Lewis Hamilton dominava, la Formula 1 era meno noiosa

Lewis Hamilton ha dominato per sette anni in Formula 1, ma non l’ha reso uno sport noioso.

Bisogna ammetterlo: quando c’era Lewis Hamilton a dominare, la Formula 1 era meno noiosa. Certo, la Mercedes ha vinto tutto per sette lunghi anni, dal 2014 al 2020, ma lo ha fatto sfidando anche altri team. Ferrari in primis.

Chi ricorda le volte in cui Sebastian Vettel e Lewis Hamilton si sono dati battaglia in pista fino all’ultimo? I due campioni del mondo si sono anche giocati il titolo nel 2017, quando la lotta era super accesa. Sfortunatamente, i due ritiri del tedesco (uno nel clamoroso patatrac tra le due Ferrari a Singapore, l’altro in Giappone per problema tecnico) pesarono e non poco sulla classifica finale.

La Formula 1 nel dominio di Lewis Hamilton non era noiosa, e ci ha regalato diverse lotte in pista con Sebastian Vettel – Credits photo: @Getty Images

Quest’anno è diverso. Con la Red Bull che ha finora vinto quasi ogni gara (escluso Singapore, che ha interrotto il record di vittorie) e Max Verstappen dominatore incontrastato, la Formula 1 è scesa di popolarità.

E’ un dato di fatto, come abbiamo già evidenziato: l’imperatore olandese e il suo team austriaco hanno “ammazzato” lo sport. Verstappen potrebbe addirittura vincere con largo anticipo il suo terzo titolo in Qatar. Ciò avrebbe fatto diminuire l’interesse del pubblico verso la Formula 1, che ora viene definita “noiosa.”

Eppure ci sono state epoche in cui team hanno dominato per lunghi anni: dalla Williams, alla Ferrari e Mercedes. Cos’ha quindi di diverso dal dominio Red Bull?

La Red Bull vola

Letteralmente. La monoposto del 2023 è un missile capace di adattarsi a qualunque pista. Eccezione fatta per Singapore, che ha visto trionfare la Ferrari con Carlos Sainz. I “bibitari” sono però tornati più agguerriti che mai a Suzuka. Verstappen lo aveva detto: si sarebbe infuocato per zittire i detrattori che credevano che la nuova Direttiva Tecnica li avesse penalizzati.

Così è stato: l’olandese ha messo a segno una delle sue gare più belle. Ormai invincibile con 400 punti in classifica (a +177 dal compagno di squadra Sergio Pérez), si appresta a laurearsi campione del mondo per la terza volta.

Monoposto a parte, la Formula 1 del 2023 è un dominio solo di un unico pilota, che non lascia gli avanzi a nessuno. Verstappen parte, da qualunque casella in griglia, sorpassa chiunque con una facilità impressionante, e vince dando anche oltre 20 secondi di distacco al secondo classificato. Insomma, non ci si diverte più.

A chi si è lamentato del fatto che la F1 di oggi fosse noiosa, il classe ’97 non le ha mandate a dire: “Chi lo dice non è un vero tifoso.”

Lo stile di Lewis Hamilton

Almeno ai suoi tempi, Lewis Hamilton manteneva un po’ di fair play. Nel 2015, appena conquistato il suo terzo titolo, il britannico si lamentò delle regole che avevano reso la Formula 1 noiosa agli occhi degli spettatori: “Per il team obiettivo principale è la doppietta, non importa tanto dello spettacolo. Ci si concentra troppo sulle strategie, forse le regole non sono così buone”. Parole che non ti aspetti da un pluricampione del mondo.

Neanche quando in Francia, nel 2019, tagliò il traguardo a 18 secondi davanti all’allora compagno di squadra Valtteri Bottas, Hamilton risparmiò critiche al Circus. “Non è giusto puntare il dito contro i piloti, non sono loro a scrivere le regole. Noi non abbiamo nulla a che vedere con il denaro o cose simili. Dovremmo invece mettere pressione sulle persone che sono al comando.”

Nell’epoca di dominio Mercedes, Hamilton e Bottas si alternavano nell’arrivare per primi al traguardo, ma c’era possibilità per altri team di vincere qualche gara. 2015, 2017 e 2019 contengono esempi del genere. Ci divertiva un po’, si accendevano speranze, pur sapendo come andava a finire.

Ora si aspetta solo il 2024, augurandosi che qualcuno riesca a dar filo da torcere alla Red Bull. La Formula 1 non è fatta solo di team dominanti, ma anche di belle storie. Come quella della Ferrari a Singapore, che ha vinto quando nessuno credeva fosse possibile.

Seguici anche sui social: TelegramInstagramFacebookTwitter