La Red Bull ha chiuso l’indagine interna in cui era alla ricerca di possibili trasferimenti illegali di informazioni all’Aston Martin.
La Red Bull ha chiuso l’indagine interna in cui era alla ricerca di possibili trasferimenti illegali di informazioni all’Aston Martin. Helmut Marko ha affermato: “Non abbiamo potuto provare che vi sia stato un plagio“.
Ricordiamo che al GP di Spagna l’Aston Martin ha presentato in anteprima la sua AMR22-B, le cui parti sembravano essere una copia conforme di alcuni elementi montati dalla Red Bull RB18, con il “fattore aggravante” legato al passaggio di diversi ingegneri aerodinamici e tecnici Red Bull ad Aston Martin.
Gli uomini di Lawrence Stroll hanno sempre negato di aver plagiato la Red Bull, ma che il concept fosse già allo studio ben prima dell’inizio della stagione, quando i tecnici della Red Bull non erano ancora arrivati.
La FIA, che dopo aver ricevuto i progetti per l’Aston Martin prima del Barcellona, si è inizialmente allarmata alla vista dei disegni, ed ha effettuato un sopralluogo presso la sede del team a Silverstone prima di dare l’ok alla vettura per il debutto in Barcellona.
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Marko è consapevole che solo la FIA può ispezionare all’interno del team Aston Martin per verificare che la loro linea sia corretta. Red Bull non può andare oltre il sondaggio interno. Marko ha ammesso che continuano a sospettare che ci sia stato un trasferimento di informazioni “ma non possiamo provare nulla di concreto. Non abbiamo nemmeno indagato in modo esauriente perché la Red Bull non è un avversario diretto. Tutto ciò che non puoi dimostrare in modo convincente è meglio lasciar perdere. È vero che c’è stato un download significativo di dati, ma non sappiamo dove siano andati.”
Per il dottor Marko, però, la questione solleva un’altra domanda che la FIA deve chiarire, “fino a che punto possono ispirarsi? Abbiamo una squadra gemella, l’Alpha Tauri, e in teoria sarebbe AlphaTauri che dovrebbe assomigliare a noi, non una terza parte“.
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