Superato ma tutt’altro che archiviato il “caso Vettel” del Gran premio del Canada, la Ferrari ha deciso di avvalersi del diritto di revisione nei confronti della decisione dei commissari FIA che hanno negato al tedesco la prima vittoria stagionale.
Sono passate quasi due settimane, ma le polemiche riguardo alla penalizzazione di Sebastian Vettel non hanno accennato a placarsi. Trascorso il tempo necessario per far cadere il ricorso, la Scuderia di Maranello ha optato per il “right of review”, ovvero per la facoltà di portare in commissione esaminatrice nuove prove per provare a scagionare il proprio pilota dall’accusa di aver effettuato una manovra scorretta ai danni di Lewis Hamilton. Penalità Vettel
Ebbene, mentre il Circus è volato in Francia per il Gran premio di questa domenica, una delegazione di rappresentanti Ferrari guidati da Laurent Mekies, alle 14:15 di oggi (21 giugno) ha portato in commissione quelle che secondo loro sono le prove che dimostrerebbero la buona fede di Sebastian Vettel.
Il Verdetto
La commissione però, analizzando l’articolo 14 del Codice Sportivo Internazionale, ha giudicato non sufficienti le prove portate dalla Scuderia italiana, stilando un elenco dei motivi per i quali non sarebbe ammissibile una revisione della decisione dei commissari FIA.
Non sarebbero bastati quindi i dati GPS della vettura del pilota tedesco, né i video dell’onboard della Ferrari o le telemetrie in possesso della Ferrari.
La FIA ha considerato “nuove” ma insufficienti sia le prove riguardanti l’onboard sul volto di Sebastian Vettel durante la gara, sia quelle riguardanti una prova video creata da Karun Chandok per Skysport al termine della competizione.