F1 | Russell, Ocon e Gasly penalizzati per impeding nel GP del Brasile

La FIA mantiene la sua promessa: arrivano le penalità per impeding nel GP del Brasile di F1, ecco le prime tre vittime.

Arrivavo le prime penalità per impeding nel GP del Brasile di F1: i primi a farne le spese sono Russell, Ocon e Gasly, con due posizioni in griglia in vista della gara. La FIA lo aveva messo in chiaro: a partire da San Paolo, si sarebbe usato il pugno duro per chi ostacola gli altri piloti nella pit lane. Questa volta la Federazione ha mantenuto la promessa.

F1 impeding FIA George Russell GP Brasile
George Russell blocca il gruppo nella pit lane durante le qualifiche del Messico – @FOM

Le qualifiche del GP del Brasile sono state certamente molto emozionanti. Con quasi tutta la griglia racchiusa in una manciata di decimi, a spuntarla è stato Max Verstappen. Seconda posizione per Charles Leclerc, contento del risultato ma impressionato dalle condizioni meteo. Molto bene anche le Aston Martin, entrambe in seconda fila.

Ma se la sessione è stata sportivamente divertente, è stato anche interessante notare l’atteggiamento dei piloti in uscita dalla pit lane. La Federazione aveva stabilito, in vista del weekend brasiliano, che non si sarebbero più tollerati rallentamenti in uscita box che rischiassero di bloccare altre vetture. Prendere spazio è ancora permesso, ma bisogna spostarsi quanto più possibile sulla sinistra.


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Non sembra essere stato questo, però, l’atteggiamento di George Russell, Esteban Ocon e Pierre Gasly. I tre piloti, infatti, sono rei di “non essersi spostati completamente sulla sinistra“, come si legge dal comunicato della FIA. “Come risultato – continua il documento – le vetture alle loro spalle non hanno potuto sorpassarli, come invece specificato dal Direttore di Gara“.

La FIA ha quindi deciso finalmente di agire, dopo i tanti dubbi scaturiti a partire da Singapore. Il tempo minimo sul giro ha senso, ma deve essere implementato in modo corretto, previa consultazione dei piloti. Impedire l’ostruzione ai danni di altri piloti, con strategie d’attacco diverse, deve essere la priorità, oltre alla sicurezza degli stessi.

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